Sulle pagine di calciomercato.com, Giancarlo Padovan ha approfondito le questioni di calciomercato della Juventus. In particolare, il giornalista si è concentrato sul binomio nascente tra il tecnico Massimiliano Allegri e il nuovo direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Ecco cosa ha detto: “O è stato sincero, o è un furbo di tre cotte. Cristiano Giuntoli, presentato ieri attraverso una assai classica conferenza stampa, quando gli è stato chiesto di Allegri e del rapporto che avrà con lui, non ha sbagliato una virgola. Anche se, forse, non ha detto tutta la verità. E non mi riferisco alla frase: “Noi siamo sicuri che sia il più talentuoso di tutti”, ma alle due precedenti. Ovvero: “Non mi ha chiesto nessun giocatore” e “Vuole puntare sui giovani in questo percorso di crescita”.
Le richieste di Allegri
Secondo Padovan, le trattative in fase germinale di Franck Kessie e Romelu Lukaku sarebbero invece delle richieste dell’allenatore della Juventus: “Al contrario, quel che Giuntoli non ha detto, è che Max gli ha chiesto Lukaku e magari anche Kessie. Perciò la Juve sarà meno giovane, ma, potenzialmente, più vincente. Oggi ha poca importanza stabilire chi si sia sintonizzato su chi: se Allegri su Giuntoli o, come sembra, viceversa. Il fatto ineludibile è che, almeno per quest’anno, i due devono lavorare insieme e non sono ammessi colpi di scena. Se Allegri tornerà a conquistare lo scudetto continuerà in bianconero. In caso contrario, via libera a Spalletti o a Conte sempre che, nel frattempo, non abbiano trovato casa altrove”.
Padovan sull’ipotesi dell’anno di transizione
Infine, il giornalista ha commentato l’idea che quello per la Juventus sia un semplice anno interlocutorio o di riassestamento: “Non è detto che sia un anno di transizione, non è detto che sia il terzo senza titoli. L’ingaggio di Giuntoli e il suo lungo contratto quinquennale sono la dimostrazione che sul mercato la Juve è andata a prendere il miglior direttore sportivo (ha appena vinto uno scudetto con il Napoli grazie anche alle intuizioni Kim e Kvaratskhelia) e lo ha messo accanto ad un allenatore che, nei primi cinque anni alla Juve, ha conquistato altrettanti scudetti, quattro coppe Italia e due Supercoppe italiane. Tantissimo. Anche se è una rendita di posizione ormai scaduta. E Allegri lo sa meglio di tutti gli altri”.