Juve, Padovan: "Fagioli ha perso l'occasione di chiedere scusa"

Juve, Padovan: “Fagioli ha perso l’occasione di chiedere scusa”

Giancarlo Padovan
Giancarlo Padovan ha commentato l'ultimo messaggio social lanciato da Nicolò Fagioli, centrocampista della Juve, sul tema calcio scommesse

Nel suo editoriale su calciomercato.com, Giancarlo Padovan si è espresso sul contenuto del messaggio pubblicato da Nicolò Fagioli. Il calciatore della Juventus, al termine della vicenda calcio scommesse conclusasi con 7 mesi di squalifica dopo il patteggiamento, ha voluto rispondere alle accuse della stampa nei suoi confronti. Per il giornalista, quella del giocatore bianconero saprebbe di occasione persa. Ecco cosa ha scritto: “Fagioli ha perso una buona occasione per fare quel che si era ripromesso: chiedere scusa. Doveva fermarsi lì e forse anche ringraziare di essere stato trattato con una sottintesa benevolenza (“il ragazzo è ludopatico, ha vissuto mesi terribili, va aiutato a tirarsi fuori dai guai”) da stampa, radio e televisione”. 

Padovan: “Stampa delicata con il caso Fagioli”

Secondo Padovan, non solo la stampa non avrebbe calcato la mano con il calciatore della Juventus, ma si sarebbe approcciata anche piuttosto prudentemente: “Leggo più di quanto scrivo e, se c’è una cosa che mi ha impressionato, è stata l’attenzione, per non chiamarla delicatezza, con cui è stata maneggiata la vicenda di Fagioli dai giornalisti. Nessuno gli ha dato esplicitamente dell’irresponsabile, nessuno gli ha detto che ha tradito la fiducia della società, nessuno ha raccontato bugie. Per il semplice fatto che il calciatore era reo confesso, che ha reso piena confessione al giudice, che ha collaborato e patteggiato. Quali sarebbero, di grazia, le falsità? Quale sarebbe lo schifo se non quello in cui lo stesso Fagioli è caduto, dilapidando quasi tre milioni di euro? Certo, dipendesse da me – e l’ho scritto ieri- gli avrei inflitto ben più di sette mesi di stop. Come darei ben più di un anno di squalifica a Tonali. Perché questi professionisti, che a volte si dimenticano di esserlo, hanno trasgredito le regole che sono alla base della loro stessa moralità. Condannarli, oltre che giusto, è inevitabile”.

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