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Nel calcio le cose possono cambiare piuttosto velocemente. Lo sa bene Alvaro Morata. Lo spagnolo fino a un paio di settimane fa, a calciomercato aperto, era stato sul punto di dire addio. L’arrivo di Dusan Vlahovic sembrava aver messo la parola fine sulla sua seconda esperienza juventina, vedendosi chiuso dall’arrivo del serbo. Per lui si era parlato di un ritorno in Spagna. Non all’Atletico, che detiene il suo cartellino, ma al Barcellona o al Siviglia. Allegri invece ha voluto fortemente tenerlo. Il tecnico ha piena fiducia e lui ed è sempre stato convinto che potesse dare di più. L’allenatore ha espresso il parere che lo spagnolo renda meglio con un centravanti di peso e contro il Verona effettivamente Morata è stato fra i migliori.
In bianconero Morata in passato aveva fatto coppia con Tevez ed era l’argentino quello deputato a fare più gol tra i due. Liberato dal peso di avere tutto l’attacco sulle spalle, il madrileno può giocare più sereno e sfruttare le sue doti tecniche considerevoli. E ora invece, per farlo convivere con Vlahovic e Dybala, Allegri ha comprato per un 4-3-3. Alvaro spostato sull’esterno dà meno riferimenti agli avversari e può sfruttare in ampiezza il campo, come dimostra l’azione del 2-0 contro il Verona in cui spezza in due la squadra avversaria e serve l’assist vincente a Zakaria.
Del resto non è la prima volta che Allegri mette una punta più defilata. In passato era successo con Mario Mandzukic, che da esterno adattato fruttò al tecnico e alla Juve grandi successi. Certo, le caratteristiche dei due sono diverse, ma il concetto è lo stesso: attraverso la disponibilità di un giocatore offensivo a spostare il suo raggio d’azione verso la linea laterale, si può creare una catena con la mezzala alle sue spalle in modo da aggredire l’avversario ed essere coperti. E dall’esterno Morata ha dimostrato già in precedenza di avere uno spunto interessante. Nella rocambolesca vittoria dell’Olimpico contro la Roma per 4-3, il gol di Locatelli porta la sua firma. Una sterzata sulla destra che mette a sedere Ibanez, poi il cross pennellato per il centrocampista ex Sassuolo. Insomma, per Allegri lo spagnolo è ancora al centro del progetto e in questo ruolo può tornare a sentirsi importante.