Hans Nicolussi Caviglia ha risposto alle domande in diretta sul canale ufficiale di Twitch sulla Juventus. Di seguito la sua intervista integrale.
Come hai visto la squadra in campo e il gol di Chiesa?
Gli ho visti bene. L’Empoli in attacco è forte. Il gol di Federico è stato un bellissimo gol. Quando l’ho visto cadere sapevo che aveva la forza di rialzarsi e arrivare in porta. Vincere prima della sosta è importante.
Hai un bel rapporto con i social?
Non li uso troppo. Preferisco concentrarmi sulla vita quotidiana, ma capisco che siano oggi un mezzo importante. So che c’è supporto da qui.
C’è una storia dietro il numero 41?
Apprezzo il 41 che il numero di Cruijff e il numero che ho avuto all’esordio. L’altro numero è il 14 che è la data di nascita di mia sorella.
Quale dichiarazione di Cruijff ti piace di più?
Mi piace dove la disciplina non fa a pugno con la creatività.
Come hai fatto ad appassionarti di una stella del passato?
Conoscendo la sua storia e grazie a mia sorella che vive ad Amsterdam. Sono andato a vedere dove ha vissuto e poi è stato un grande giocatore, dirigente e pensatore all’avanguardia.
Come ti sei trovato in tournée in precampionato?
Era la mia prima volta in tournée e mi sono divertito. Penso di aver fatto bene e per questo sono stato confermato. Sono soddisfatto della fiducia dell’ambiente e del mister, così come aver potuto affrontare grandi squadre.
Dove ti trovi meglio in campo?
Mi trovo a mio agio nel centrocampo a 3 o a 2 in tutti i ruoli. Lascio al mister decidere. Mi piace battere i piazzati e calciare in porta. Penso di essere migliorato sulla gestione della gara, ma non si smette mai di migliorare. Per un centrocampista l’orientamento e la conoscenza del gioco con la palla e in non possesso è importante. Un giocatore deve essere completo.
Sei sempre severo con te stesso? La permanenza alla Juve quanto ti spinge a migliorarti?
Sono molto esigente, da piccolo come ora. Cerco di migliorare ogni giorno. Ho imparato a capire i momenti, ma è importante un perfezionismo non esagerato. Il senso di appartenenza è una qualità importantissima perché ti fa capire cosa rappresenti in campo. Io l’ho imparato con il tempo, avendo momenti di svolta come la prima volta allo stadio, il college, la prima alla Continassa. La Juventus mi è stata sempre accanto e la ringrazio.
A che giocatore moderno ti ispiri?
De Jong, Kimmich e De Bruyne.
E alla Juventus?
Pogba è una gioia per gli occhi. Ritrovarlo in campo e capire la persona è bellissimo. Le sue giocate fanno capire che è di un altra categoria.
Ti senti importante con i nuovi che arrivano?
E’ un plus. Se hai è qualcosa che capisci in campo. Per noi è importante fare capire cosa vuol dire stare qui anche se molto lo si intuisce da subito.
Il tuo rapporto con Kean?
Io e Moise ci conosciamo fin da piccoli. Non vedo l’ora di giocare con lui e mostrare le nostre qualità. Quando è arrivato dicevano che era fortissimo e in allenamento era effettivamente straripante. Poi abbiamo avuto esperienze fuori ma ci siamo sempre tenuti in contatto.
Come nasce la tua passione per la montagna?
Io sono nato praticamente in montagna iniziando con lo sci di fondo e poi di montagna. Poi tra calcio e sci ho scelto il primo ma quando posso torno a sciare. E’ un caposaldo della mia passione che mi ha infuso la famiglia.
E quella per il calcio?
Ho iniziato a giocare da piccolissimo. A 6-7 ho cominciato nella scuola calcio locale e dopo ho fatto il provino con la Juventus. Quando posso torno anche li. Mio nonno mi ha trasmesso la passione, assistendomi e portandomi ad allenare per tutto il tempo.
Il rapporto con Fagioli e Miretti?
Siamo tutti diversi ma con un grande senso di appartenenza.
I tuoi hobby?
Mi piace leggere e suono a livello amatoriale. Ultimamente mi sono appassionato alla bici e al golf. Ultimamente sto leggendo Kafka sulla spiaggia di Murakami. Quando ho tempo guardo le partite per studiare le ragioni tattiche e arricchire il mio bagaglio
Come sono stati i mesi a Sudtirol e Salernitana?
Sono stati molto importanti, Mi hanno arricchito e valorizzato. Il Sudtirol è una società molto seria e mi sono trovato benissimo. Hanno la filosofia del sacrificio. Anche a Salerno mi sono trovato bene e i tifosi mi hanno riempito di affetto. Ringrazio tutto l’ambiente di entrambe le società.
Un consiglio per chi vuole diventare calciatore?
La passione muove tutto. Se hai un fuoco dentro gli obiettivi gli raggiungi.
Le sensazioni sul gol all’Atalanta?
Il mio primo gol è stata una gioia a metà visto il risultato.
Come sogni il tuo primo gol alla Juventus?
Magari un tiro da fuori area o una punizione. Ma difficile che Dusan mi lasci… da destra lui calcia veramente bene
Canali Youtube preferiti?
Lo guardo ma non seguo un canale in particolare.
Un messaggio per i tifosi della Juventus e un augurio?
Ringrazio chi c’era qui e chi c’è ogni domenica, così come chi ci incoraggia fuori. Ci danno una spinta e un calore importante. Spero ci continuino a sostenere durante la stagione. Noi daremo tutto. Sono contento di essere rimasto e non vedo l’ora di dare il mio contributo.