Da alcuni giorni, Guglielmo Vicario è diventato l’estremo difensore del Tottenham. L’ex portiere dell’Empoli, considerato uno dei migliori giocatori nel suo ruolo in Italia, era stato spesso accostato alla Juventus. A confermare la veridicità dei rumors è stato Renzo Nadin a Sportitalia, primo tra tutti a scoprire e credere nel talento di Vicario. Infatti, nel 2014, nel ruolo di direttore sportivo del club dilettantistico del Fontanafredda, fu fondamentale nella scelta di ingaggiare in rosa il portiere. Ecco cosa ha detto in riferimento all’interesse delle squadre italiane: “Prima del Tottenham, l’Inter lo stava seguendo da tempo. Pensava proprio a Guglielmo nel caso in cui Onana fosse andato via. Anche la Juve era interessata. Del resto già un anno fa sarebbe dovuto andare alla Lazio, mentre successivamente ci furono Napoli e Fiorentina“.
Inoltre, Nadin ha spiegato il suo punto di vista sulla decisione di Vicario di approdare al Tottenham, anziche una squadra italiana come ad esempio la Juventus. L’ex ds ha risposto così: “Ammetto che mi sarebbe piaciuto vederlo in una big italiana. Ma contempo la Premier League e una città come Londra, una delle più belle al mondo, sono qualcosa di incredibile. Peraltro ho visto il video delle sue prime dichiarazioni e parla già bene l’inglese. Il Tottenham è stato alla fine la giusta soluzione per lui. In Inghilterra potrà dire la sua rimanendo sempre nel giro della Nazionale. C’è poi un ulteriore fattore: se sbagli una sola partita a San Siro o all’Olimpico finisci già al centro delle critiche. Se sbagli una partita in Premier è molto diverso”.
Infine, Nadin ha raccontato i primi anni di carriera, dai tempi delle giovanili all’Udinese fino agli, anche in panchina, al Venezia di Vicario. Ecco cosa ha detto: “Il 3 agosto 2013 era la classica amichevole che l’Udinese di Guidolin faceva in preparazione del campionato. Vicario non era in una situazione facile perché era il terzo portiere della Primavera bianconera dietro Meret e Perisan. In quel gruppo era presente anche Scuffet, che qualche mese dopo fece quei sei mesi super con in Serie A. L’Udinese aveva una scuola di portieri incredibile, non dimentichiamo nemmeno Facchin. Quel pomeriggio giocò Gugliemo. Io rimasi impressionato dalla sue parate. Mi segnai subito il suo nome e chiesi subito informazioni su di lui ad Angelo Trevisan, il responsabile del settore giovanile dell’Udinese. Quasi un anno dopo, ovvero nel 2014, lasciai il Tamai dopo tanti anni e mi spostai al Fontanafredda, impegnata nel campionato di Serie D. Potevamo avere quattro fuoriquota, per la porta scelsi immediatamente Guglielmo, che sfruttò subito la chance disputando una stagione da protagonista. Sono stati stagioni fondamentali, anche se in Serie C ha fatto la riserva per due anni. In Laguna, anche grazie a dei bravi preparatori, ha fatto dei miglioramenti incredibili. Si è formato molto. Lui poi è sempre stato un tipo di poche parole, non è esuberante, diversamente da tanti altri portieri, ma umile e determinato. Non si deprime mai. Il resto è storia recente che conosciamo tutti. Anche quest’anno, nonostante quell’infortunio che lo ha tenuto fuori due mesi, è tornato e ha concluso il campionato alla grande”.
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