Se prima della partita con la Fiorentina, molto addetti ai lavori avevano ipotizzato l’esistenza di una possibile deadline per Thiago Motta in caso di sconfitta, così di fatto non è stato. Il pesante KO della Juventus allo stadio Franchi, non dissimile da quello di una settimana prima dell’Allianz Stadium contro l’Atalanta, non sarebbe bastato a far vacillare la volontà del club. Tale fiducia, ribadita ai microfoni di DAZN dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli, è arrivata subito, accompagnata da ampi moniti di unione, calma e responsabilità. Motivazioni che troverebbero ragion d’essere per tre motivi precisi, al di fuori di aspetti meramente economici, quelli del contratto triennale dell’allenatore della Juve.
Conferma Motta: i fondamenti della continuità

Secondo La Gazzetta dello Sport, il primo motivo che avrebbe spinto la società alla conferma sarebbe la mancanza di un traghettatore vero e proprio a disposizione. Infatti, in tal senso, Igor Tudor e Roberto Mancini non potrebbero essere considerati tali. A questa ragione, seguirebbe quella di una lotta sul filo del rasoio per il quarto posto, che ancora includerebbe squadre come Roma e Milan, ancor più dei bianconeri attraversate da turbolenze e momenti complicati in stagione. La vicinanza dall’obiettivo Champions, spingerebbe dunque alla fiducia di poter salvare la stagione. Infine, il club non avrebbe gradito l’atteggiamento fin troppo deresponsabilizzato della squadra, a un punto così eclatante da riabilitare l’allenatore. Leggi anche le parole di Cristiano Giuntoli sulla conferma di Thiago Motta <<<