Gigi Moncalvo è intervenuto sulle frequenze di Radio Napoli, nel quale ha avuto modo di affrontare anche temi riguardanti la Juventus. In particolare, il giornalista ha parlato della situazione delicata in società e avrebbe espresso la suo opinione in merito. Ecco cosa ha detto: “John Elkann deve vendere la Juventus e fissare il prezzo. L’unico che non ha accettato il patteggiamento è Andrea Agnelli per il quale, anche dal punto di vista sportivo, ci sarà il 15 giugno l’udienza. Lui non ha accettato perché vuole vendere cara la pelle. Tra l’omertà e dire qualcosa che non pensi, forse meglio l’omertà: che il palazzo lodi questa sentenza è inguardabile. La Juve, dopo la prima notte di nozze, ha steso il lenzuolo: la Juventus è rimasta vergine nonostante il bordello del sistema calcio”.
Giuntoli e Juve più lontani
In trasmissione, Montecalvo ha parlato anche dell’evoluzione della situazione legata al direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli. Il ds pare l’obiettivo primario della Juventus, alla ricerca di un sostituto del dimissionario Paratici. Ma Giuntoli è legato da un contratto con il club partenopeo. Sulla vicenda, il giornalista ha detto: “Nei due contatti di Francesco Calvo con Giuntoli è accaduto che, dopo il primo contatto, Calvo ha cominciato a chiedere referenze su Giuntoli. Vista la sua disponibilità ed il disco verde da De Laurentiis, Calvo si è consultato con una persona che gli ha detto che ha grande stima di lui. Ma c’è un problema: è abituato ad avere a che fare con un presidente che gli dà immediatamente delle risposte. Con la Juventus, a chi chiede? Da chi ha una risposta? Non l’avrà mai, non avrà mai un partner”.
Giuntoli pista fredda
Montecalvo ha aggiunto: “Calvo ha usato queste notizie con Giuntoli, il quale ha voluto sapere chi gli avesse detto e l’ha affrontato. Questa persona ha detto a Giuntoli esattamente quello che ha detto a Calvo, quindi al momento c’è una situazione di stallo. Allegri è furioso. Se De Laurentiis non lo libera, non fa altro che il suo bene. Mi è piaciuto da Fazio, non ha fatto altro che mettere in risalto la sua eleganza. Spalletti? È un uomo di principio. Quando venne via dall’Inter, lo fece per una ragione di fondo che si legò al dito. Sentenza Juve? Non c’è niente da meravigliarsi, abbiamo visto ai tempi di Calciopoli gli scandali che ci sono stati”.