Questa sera l‘Italia U21 affronterà l’Inghilterra nella semifinale dell’Europeo U21. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Miretti ha parlato di questo fantastico percorso: «La nostra volontà è quella di arrivare in fondo, e questo significa che dobbiamo battere l’Inghilterra. Dopo il k.o. con la Francia (4-1, ininfluente per la qualificazione, ndr) c’è un senso di rivalsa. Se vogliamo la rivincita, dobbiamo superare la semifinale. Venerdì c’era un po’ di delusione, anche perché per 70 minuti la partita era stata equilibrata. Ma passata quella, ci siamo messi a pensare solo a questa semifinale. Abbiamo visto qualcosa del modo di giocare dell’Inghilterra: hanno fisica e tecnica, sarà dura ma ce la giocheremo».
A differenza di molti altri giovani italiani Miretti ha già un po’ di esperienza con la prima squadra: «Allenarsi con i campioni come ho avuto la fortuna di fare io soprattutto negli ultimi 6 mesi alla Juve ti aiuta a crescere tecnicamente e a maturare. Si imparano i momenti di una partita: i giovani tendono sempre a spingere, anche quando magari la cosa migliore da fare sarebbe abbassare il ritmo. Quest’anno sono stati in tantissimi a darmi consigli: da Chiellini a Bonucci, ma ho instaurato un buon rapporto con tutti. Nel mio ruolo, però, è inevitabile guardare Locatelli più degli altri: mi colpisce il suo modo di vedere il gioco, e come riesce a capire in anticipo l’andamento di un’azione».
A proposito, nella Juve fa la mezzala, in Nazionale invece gioca dietro le punte. Qual è il ruolo che le piace di più? «Il mio ruolo ideale è la mezzala ma le scelte le fa il mister e io gioco con applicazione ed entusiasmo indipendentemente da dove gli allenatori mi mettono. Sto imparando a conoscere il mio corpo, ed è normale che le esperienze avute con i più grandi mi abbiano insegnato a capire come gestirlo. Siamo quasi a luglio ma fisicamente mi sento bene: riposare la prima partita (era squalificato, ndr) e giocare solo 20 minuti con la Francia mi ha aiutato a recuperare».