Intervenuto ai microfoni di Vivo Azzurro dal ritiro con la nazionale italiana, il centrocampista della Juve Fabio Miretti ha parlato della sua convocazione: “Quando ho visto la convocazione ero a casa. Non me l’aspettavo ma quando ho letto il mio nome ho ricevuto tanti messaggi, è una grande emozione. E’ la prima vera convocazione dopo lo stage, una bellissima sorpresa”.
Sul suo idolo ha aggiunto: “Per il mio percorso che assomiglia al suo direi Marchisio, per questo è stato anche un punto di riferimento per me. Mi piacerebbe essere lui. Al Golden Boy mi ha dato lui il premio e per me è stato un onore. E’ un punto di riferimento per chi viene dal settore giovanile”.
Chiosa finale sul suo ruolo: “Prima a 5 o a 7 si hanno più ruoli. Ho fatto di tutto, poi con il passare degli anni sono indietreggiato e mi sono trovato a centrocampo. Sono altruista e testardo, dipende dalle situazioni. Serve sempre un certo equilibrio, non troppo ma nemmeno troppo poco. Da bambino il mio idolo era Nedved, mi piaceva come giocatore. Ora il punto di riferimento per lo stile di gioco è De Bruyne. Vidal ai tempi della Juve mi faceva impazzire per inserimento e gol, ma in fase di interdizione il migliore era Gattuso“.
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