Juve, Mauro: "L'attacco è evanescente: Morata si impegna ma non basta"

Juve, Mauro: “L’attacco è evanescente: Morata si impegna ma non basta”

I problemi in attacco della Juve sono gravi ed evidenti. Intervistato da La Gazzetta dello Sport Massimo Mauro ha detto la sua a riguardo

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex bianconero Massimo Mauro ha parlato dei gravi problemi in attacco della Juventus di Massimiliano Allegri: “L’attacco è evanescente. Morata si dà da fare, ci mette un impegno encomiabile, ma non gli riesce quasi niente. Secondo me la Juve deve affidarsi a Dybala e Chiesa, e sperare che giochino il resto della stagione da fenomeni”. Due punti persi o uno guadagnato? “Per l’importanza della partita ne ha persi due. Aveva la chance di portarsi a -2 dalla squadra di Spalletti, l’ha bruciata. Per come invece è andata la gara parlerei di punto equamente diviso: la Juve non meritava certo di vincere la partita, il pari mi pare il risultato più giusto”.

La Juve ha sempre avuto o attaccanti funzionali al gioco o bravissimi a far reparto da soli – ha continuato Mauro. Quest’anno è indietro: ripeto, o Dybala e Chiesa decollano, o non vedo come la Juve possa uscire da questa difficoltà evidente di segnare che si trascina da mesi, confermata dai numeri: 28 gol fatti finora sono bottino magrissimo. Col Napoli in avanti solo Chiesa ha fatto qualcosa, almeno ha provato a tirare, e da una sua conclusione infatti è arrivato il gol del pareggio, nato da una deviazione decisiva. L’unica altra occasione da rete nitida è stata quella di McKennie di testa, a inizio partita. Poi quasi zero”.

Chiosa finale con una possibile soluzione:Forse Allegri dovrebbe prendersi qualche rischio, decidendo di far giocare la squadra in maniera più offensiva, e vedere cosa succede. A mio parere però sarebbe un po’ un azzardo: se la squadra si sbilanciasse in avanti rischierebbe di perdere l’equilibrio trovato in difesa e non risolverebbe i suoi problemi. Credo che oggettivamente l’allenatore non possa fare altro che andare avanti sulla linea intrapresa finora, insistendo sulla compattezza, sulla solidità e l’aggressività”.

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