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Ancora oggi sono tanti i misteri che ruotano attorno alle vicende che tengono banco da 17 anni. Un’inchiesta dove ci sarebbe anche l’ombra della politica di sfondo. Una sorta di “patto politico-industriale” come si evince dalla puntata di Report di ieri sera. La tesi tuttavia è ancora “tutta da dimostrare” e nascerebbe da una dichiarazione del designatore arbitrale Paolo Bergamo, il quale sostiene di un’intesa fra Massimo Moratti e Marco Tronchetti Provera e alcuni personaggi di Torino vicini alla famiglia Agnelli. Tutto questo finalizzato a portare John Elkann al vertice del gruppo Fiat, mentre con Antonio Giraudo- all’epoca AD bianconero- sarebbe invece toccato ad Andrea Agnelli, figlio di Umberto, al quale Giraudo era molto legato.
E poi, ancora. “Il dossier di Paparesta è nelle mani di Gianni Letta”. A parlare, in un’intercettazione telefonica, è Adriano Galliani, all’epoca vicepresidente del Milan, con riferimento all’arbitro Gianluca Paparesta. “Paparesta – ha raccontato l’ex dirigente rossonero Leonardo Meani – venne a fare una partita a Milano. Finita la partita mi dice ‘Sono revisore dei conti di un’azienda di energie rinnovabili e avrei piacere, se fosse possibile, di fare arrivare questo studio alla presidenza del Consiglio’. Era un favore, ma di lavoro”. “Io faccio il dottore commercialista – ha spiegato Paparesta a Report – e mi sono sempre occupato di operazioni legate anche al mondo dell’energia”. Alla domanda se quella richiesta fosse stata inopportuna, ha risposto “sicuramente, col senno di poi, sì”.