Nel suo editoriale su TJ, Andrea Losapio ha parlato del momento di Kenan Yildiz alla Juventus. Ecco cosa ha scritto: “C’è un problema Yildiz, laddove potrebbe essercene uno su Vlahovic? La domanda non si pone per Thiago Motta, che è convinto che il turco stia facendo discretamente. Certo, un gol e due assist in dieci partite non possono essere un ruolino sufficiente per il numero dieci della Juventus. Poi però bisognerebbe andare oltre ai freddi numeri e capire se Yildiz sta facendo quello che la Juve gli chiede. La realtà è molto semplice: no. Perché di tiri in porta non se ne vedono, di incidenza nella partita neanche, soprattutto nell’ultimo periodo. Il problema non è nemmeno dato dai compagni, perché quando c’erano Koopmeiners, Conceicao e Nico Gonzalez le cose erano cambiate relativamente. Fin qui la cronaca, poi però ci sarebbe anche la storia. Che dice che Yildiz non dev’essere coperto di pressioni, quasi sormontato, altrimenti il rischio è quello di bruciare un talento diciannovenne. Non è Lamine Yamal, ma dall’altro lato è probabilmente uno dei teenager migliori del mondo. Quindi è giusto proteggerlo e non esagerare. Qui il problema non è dato dai soldi, perché Yildiz guadagna 1,5 milioni, ma è il discorso identico che si porta dietro Vlahovic: devi vincere, devi segnare, devi fare la differenza. Troppi “devi” nel momento in cui devi crescere. Vlahovic ha certamente più responsabilità, prendendone 12 all’anno, 23 netti”.
Losapio: “Su Yildiz c’è la pazienza per rimanere in carreggiata”
Il giornalista ha proseguito: “Yildiz però è la speranza. L’idea che possa diventare il prossimo dieci da ricordare. Come Del Piero, come Tevez, come – nel suo momento di gloria – Roberto Baggio. Ora siamo abbastanza distanti da tutti, anche se l’ultimo ad averlo indossato è Pogba, non certo nella sua miglior evoluzione nella carriera. Poi però c’è il lato pratico: Yildiz è un ingranaggio nel meccanismo di una squadra che deve fare punti. Vincere, forse, ma anche arrivare quarto in classifica può bastare. Poi la Champions, la Coppa Italia. Serve vincere ma è una stagione di transizione per arrivare a certi livelli. Anche Yildiz fa parte di quest’anno zero ma, rispetto alle altre annate, c’è la pazienza per rimanere in carreggiata”.