Juve, Longari: “Bonucci? Moto d’orgoglio. Epilogo inglorioso per Pogba”

Gianluigi Longari ha parlato dei due casi riguardanti la Juve: il giornalista si è espresso sulle vicende di Leonardo Bonucci e Paul Pogba

Nel suo editoriale su sportitalia.com, Gianluigi Longari ha approfondito i due casi dal retrogusto amaro di casa Juventus. Il primo riguarda Leonardo Bonucci che, nonostante sia passato a fine calciomercato all’Union Berlino, intenderebbe proseguire la sua causa contro il club bianconero. Il secondo, molto più recente, è quello relativo a Paul Pogba, sospeso dopo essere stato trovato positivo al test antidoping.

La polemica mediatica di Bonucci

Sul caso Bonucci, Longari ha distinto l’aspetto mediatico dalla notizia dall’importanza reale che questo avrebbe nei fatti. Per il giornalista, il giocatore non avrebbe accettato la decisione della Juventus di fare a meno di lui. Ecco le sue parole: “Definire semplicemente travagliata l’ultima settimana della Juventus, non renderebbe giustizia alle evoluzioni che la hanno contraddistinta. Il riferimento non va tanto a Leonardo Bonucci, con una polemica sicuramente attrattiva dal punto di vista mediatico ma non altrettanto golosa da quello dei contenuti. E’ infatti lecito da parte di una società scegliere su quali interpreti contare in vista della stagione incombente, e al di là della forma con cui la decisione è stata presentata al centrale difensivo, le recenti dichiarazioni sembrano più da far appartenere al moto d’orgoglio di chi si è sentito scaricato che a un reale sopruso che peraltro è condiviso da gran parte dei club non solo di casa nostra. Lukaku con il Chelsea si è allenato nel gruppo degli “esclusi” per tutta l’estate finchè non ha trovato sistemazione, tanto per portare l’esempio più concreto e tangibile”.

Il non apporto dell’operazione Pogba

Su Pogba, Longari ha ripercorso l’operazione del secondo ritorno del giocatore francese dal Manchester United alla Juventus. Un operazione rivelatasi un escalation in negativo: “E’ difficile trovare esempi di operazioni tanto disastrose. Sia per l’apporto (non) fornito alla causa con cui ha stipulato un accordo da 8 milioni di euro più 2 di bonus a stagione. Sia soprattutto per la gestione del tutto fallimentare che ha contraddistinto la sua recente evoluzione professionale. Dalla mancata operazione dello scorso anno che ne ha compromesso la stagione, sino alla surreale cronaca dell’ultima settimana. Un’ingenuità che rischia concretamente di mettere fine alla carriera del francese con qualche anno di anticipo. Epilogo inglorioso, per la maestosità di ciò che Pogba ha rappresentato nel suo “prime””.