Manuel Locatelli si è conquistato giorno dopo giorno un ruolo sempre più importante in questa Juventus, perno e pilastro del centrocampo di Allegri. Questa volta il mediano della Vecchia Signora non si è reso protagonista in campo, bensì nella bella iniziativa organizzata dalla società bianconera. Un incontro dedicato ai Junior Member, in cui i giovanissimi tifosi bianconeri hanno rivolto delle domande al calciatore all’interno del Trainer Center della società.
“Ho sempre sognato di giocare per la Juventus e vedere il mio cognome dietro questa maglia, oltre a essere un onore, mi spinge a dare sempre qualcosa in più ogni partita” – ha aperto Locatelli, che ha subito svelato un retroscena. “La Juve mi voleva già l’anno prima, per intenderci la stagione in cui poi è scoppiata la pandemia. Alla fine sono arrivato l’anno successivo, più maturo e con un Europeo vinto sulle spalle”. Sull’avversario più forte affrontato il mediano bianconero non ha dubbi: “Senza ombra di dubbio dico Messi perchè è fuori da ogni tipo di logica umana. È per distacco il giocatore più forte contro cui ho giocato”.
“Il gol più bello con la Juve? Quello che ho segnato contro il Torino nel mio primo Derby della Mole anche e soprattutto perchè è stato decisivo” – sottolinea, senza dimenticare però i gol i nazionale ad Euro 2020. “Chiaramente, poi, non posso non citare i gol all’Europeo con la maglia dell’Italia perchè sono stati molto emozionanti ed è stato molto bello anche il mio secondo gol in Serie A che è arrivato proprio contro la Juve quando indossavo la maglia del Milan“.
Le domani dei giovani reporter bianconeri si spostano poi ad indagare un po’ nella vita privata di Manuel. “Se non avessi fatto il calciatore sarei voluto essere un poliziotto. È sempre stato un lavoro che mi ha incuriosito, da fuori. Chiaramente, però, il mio focus è sempre stato sul calcio perchè il mio grande sogno era quello di diventare un calciatore professionista e ci sono riuscito”. Poi un aneddoto sull’esultanza: “Quando segno esulto sempre formando una “T” con le due mani e il motivo è molto semplice. Mia moglie si chiama Thessa e la dedica dopo ogni gol è sempre per lei. Poi avevamo anche un cane di nome Teddy e adesso un figlio di nome Theo. Diciamo che la “T” è sempre stata importante per me, ha sempre avuto un valore importante nella mia vita”.
Su quelli che sono stati i suoi punti di riferimento da bambino non ha dubbi: “Del Piero, Nedved e Buffon penso che siano l’emblema della juventinità. Poi ho avuto la fortuna di giocare con Chiellini e ancora adesso con Bonucci, quindi posso ritenermi davvero molto fortunato”. Mentre nello spogliatoio rivela che Cuadrado, Kean e Pogba sono i più rumorosi, poi sul primo specifica: “Cuadrado è anche il più fastidioso (ride ndr)”.
Infine, non può però che lodare un campionissimo come Angel Di Maria: “Avere come compagno Di Maria è qualcosa di straordinario, ma non soltanto per quello che ti può dare in allenamento e in partita. È un giocatore di una qualità superiore e questo aspetto è fuori discussione, ma ammiro molto anche le sue qualità umane. Ci siamo conosciuti bene negli Stati Uniti, in tour, l’estate scorsa e ho scoperto una persona stupenda”.
Cristiano Giuntoli, dirigente della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri, parlando anche del calciomercato.
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