Lippi: "Non siamo abituati ma dopo tanti anni è la Juve la sfavorita"

Lippi: “Non siamo abituati ma dopo tanti anni è la Juve la sfavorita”

Lippi
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Claudio Lippi ha parlato della finale di Supercoppa tra Inter e Juventus

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Claudio Lippi ha parlato della finale di Supercoppa tra Inter e Juventus: “Non ci siamo abituati ma, dopo tanti anni, Allegri non parte favorito in una sfida italiana. Non c’è dubbio che l’Inter sia più forte della Juve: è la miglior squadra per gioco, presupposti psicologici e convinzione, crede fortemente in tutto quello che fa, ha più qualità. Allegri lo sa bene, però la sua Juve ha una tradizione di grinta e carattere e, soprattutto, doti tecniche non indifferenti. Non è certo una squadra modesta. Ha momenti di grande intensità come a Roma, quando in 30 minuti di altissimo livello ha ribaltato un risultato che sembrava già scritto. Io ho vinto quattro Supercoppe, Max tre e se mi raggiunge sono contento”.

Sicuramente per questa Juve la Supercoppa sarebbe una bella iniezione di fiducia – ha continuato l’ex allenatore –, la dimostrazione che, anche in un anno così difficile, si può vincere qualcosa. Ma non è una partita che può cambiare una stagione: a questi livelli le squadre hanno un’identità ben definita. Per esempio, la Juve sa che per il campionato è ormai fuori dai giochi, ma c’è un’altro titolo importante in gioco: la qualificazione alla prossima Champions. Mi sembra sia ormai una lotta a cinque per quattro posti, mentre Fiorentina, Roma e Lazio sembrano lontane. E poi non dimenticherei questa Champions: la Juve è capace di qualsiasi risultato e, contro il Villarreal, può conquistare i quarti di finale”. 

Chiosa finale su Dybala: “Ora non mettiamoci a discutere Dybala: ogni volta che ha la palla nella trequarti avversaria hai la sensazione che succeda qualcosa e che lui possa fare un gol con un tiro, un dribbling, un calcio piazzato, o creare un’occasione per i compagni. Alla Juve conoscono perfettamente le sue grandi qualità. È stato molto sfortunato negli ultimi tempi perché ha avuto troppi infortuni e gli è mancata la continuità: se adesso fa un lavoro di recupero e potenziamento con i suoi compagni, può tornare a dare quel grandissimo contributo che la Juve si aspetta”.

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