Intervistato per Il Corriere dello Sport, Paolo Jarre ha spiegato quella che sarebbe la situazione di Nicolò Fagioli da un punto di vista clinico. Lo psicologo avrebbe parlato delle motivazioni che avrebbero spinto il giocatore della Juventus a scommettere. Allo stesso modo, Jarre avrebbe rivelato cosa si potrebbe fare per far si che la sua condizione migliori. Ecco le sue parole:
“Un problema per almeno 40 atleti, Troppi soldi, il gioco è come la droga. Nicolò in questo momento sa che non è solo, sa che la Juventus non lo abbandona. È un investimento in fiducia. È dare una prospettiva stabile alla sua carriera e direi alla sua vita, dando contenuto a quel vuoto interiore che Nicolò sentirà per i prossimi 7 mesi. Sapere che c’è qualcuno che non solo lo aspetta, ma che crede ancora in lui, può davvero salvarlo. Si sentono invincibili. Hanno una quantità di soldi enormemente superiore rispetto a quello che serve loro. Un medico dopo 30 anni di lavoro guadagna 4.500 euro al mese, loro 100 mila a inizio carriera. I soldi per questi ragazzi sono come delle fiches, in tasca è come se avessero denaro del Monopoli. Una puntata al gioco d’azzardo attiva nel cervello l’equivalente di una sostanza psicoattiva, è quasi una droga. Dà le stesse sensazioni di un gol, di un assist, di un rigore decisivo. Il lavoro che va fatto con i ragazzi ludopatici è diminuire i picchi e abituarli a spalmare quel piacere tramite gratificazioni che durano nel tempo”.