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Oggi è il giorno di Juve-Inter, oggi è il giorno del Derby d’Italia. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex bianconero Alessio Tacchinardi ha analizzato il match: “E’ una partita da pareggio perché non vedo un’Inter in super spolvero e non vedo una Juve in super spolvero. E’ vero che possono decidere gli episodi. La mia sensazione personale è un film come fu Juve-Chelsea all’andata, con una Juve molto chiusa e arroccata, ma in ripartenza stavolta non ha un Chiesa. Dall’altra parte vedo un’Inter ingolfata nell’ultimo mese, che soffre terribilmente gli spazi chiusi e in questo tipo di partite non ha giocatori imprevedibili. Poi basta un calcio da fermo per cambiare gli equilibri della partita: se devo dire una favorita dico la Juve al 55 per cento, ma perché anche i numeri dicono che a Torino l’Inter ha sempre faticato”.
Chi potrebbe decidere la partita? “Visto che i due reparti di centrocampo non stanno girando a pieno regime, prendo Vlahovic da una parte e Dzeko dall’altra: sarà banale ma sono i giocatori a cui basta un colpo di testa, una spizzata, un cross per spostare una partita sporca. Ma certo devono essere serviti. L’attacco delle due squadre ha bisogno di un centrocampo che alzi un po’ le marce e per entrambe quella è la zona in cui tutte e due stanno soffrendo di più: la Juve per motivi risaputi da anni, l’Inter perché ha la flessione fisica fisiologica di Barella e Calhanoglu e vediamo se recupera Brozovic”.
Entrambe le formazioni sono in testa alla Serie A: chi vince può puntare allo scudetto? “Per l’Inter è talmente decisiva che se non vince deve fare mea culpa dopo che al 70′ del derby aveva lo scudetto in mano: per questo è una partita più pesante per l’Inter. Ma se vince è la partita scudetto: quando non ti riescono le cose, stai zoppicando da tante partite, gare così si prestano per essere quelle della svolta. Per la Juve devono esserci un’enormità di coincidenze, serve che quelle davanti stecchino: ma campionati ne ho vinti, e quando è la stagione giusta la palla va in porta da sola”.