Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha analizzato la finale di Coppa Italia tra Juve e Inter: “La partita è stata vivace, grazie anche all’immediato vantaggio dell’Inter. Poi è stato come andare sulle montagne russe: la Juve rimonta, l’Inter salta fuori di nuovo, pareggia e ribalta tutto. Il pubblico non si è annoiato e questo è importante. Ai supplementari poteva vincere una o l’altra, sono sincero. Hanno deciso gli episodi che sono stati a favore dell’Inter. E’ stata una sfida molto italiana. Contropiedi da una parte e dall’altra, rapidi capovolgimenti, assembramenti attorno all’arbitro, proteste. Ecco, qui vorrei aprire una parentesi: anche se la partita è importante, certe scene non si possono vedere. Ci vogliono sempre educazione e rispetto. Invece l’arbitro ha fatto una fatica tremenda per tenere a bada tutti, anche quelli della panchina. Non si fa così”.
Dopo l’iniziale svantaggio la Juve è riuscita a rialzarsi: “Ha pareggiato ed è passata meritatamente in vantaggio. Per dieci minuti i bianconeri hanno avuto quello spirito di sacrificio e quella grinta che li ha sempre contraddistinti nella loro lunga storia. Poi sono passati a cinque in difesa, e hanno pensato solo a difendere senza mai attaccare l’Inter negli spazi. Domanda: vi sembra logico portarvi il nemico in casa? Io credo che sia più efficace tenerlo lontano. Però si vede che in Italia non abbiamo ancora capito questa teoria, visto che molte squadre ancora si comportano in questo modo…”.
Ai supplementari l’Inter ha dilagato: “Perisic è stato davvero straordinario, non ha mai disputato una stagione a questi livelli. Dimarco è stato decisivo perché il suo ingresso ha dato sprint a tutta la squadra. E poi Barella: bravissimo in occasione dell’1-0, un tiro perfetto, e poi sempre utile in fase di contenimento e di appoggio. Giunti a quel punto, stanchi e sfiduciati, i bianconeri non hanno avuto la forza per rialzarsi. La Juve deve ritrovare quella determinazione che l’hanno portata a dominare per tanti anni”.