Inter, Inzaghi: "Vittoria importante. La Juve è una squadra fortissima"

Inter, Inzaghi: “Vittoria importante. La Juve è una squadra fortissima”

Allegri e Inzaghi
Al termine della finale di Coppa Italia vinta contro la Juve, l'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa

Al termine della finale di Coppa Italia vinta contro la Juve, l’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa: “Sappiamo che abbiamo queste ultime due partite importantissime. Da domattina ci penseremo intensamente. Ora penso sia giusto anche godersi una serata del genere. Una cavalcata che va ad aggiungersi alla Supercoppa vinta qualche messe fa. Erano due trofei che mancavano da 10-12 anni all’Inter. Mi fa piacere essere l’allenatore che li ha vinti, ma devo fare i complimenti alla mia squadra: è stata concentrata e sul pezzo contro una squadra che si chiama Juventus, che è fortissima, ha ottimi giocatori e un ottimo allenatore. Prima dei supplementari ho detto ai miei ragazzi che ci dovevamo credere. La Juve era passata a cinque, c’erano i crampi di Chiellini, abbiamo cambiato qualcosa ma sono giocatori maturi ed evoluti che sanno come muoversi in campo”.

Poi sul rigore battuto da Calhanoglu ha aggiunto: Importantissimo, ma parlare oggi di singoli sarebbe riduttivo. È un gruppo straordinario, che deve essere fiero e orgoglioso. Bisogna andare a petto in fuori: abbiamo fatto qualcosa di incredibile, ma possiamo ancora fare meglio di così. Mancano dieci giorni, è dall’8 luglio che non molliamo. Due trofei che mancavano. Il confronto con il Liverpool che ci è costato qualche punto ma preferisco perdere qualche punto che essere fuori dalla Champions a novembre”.

Chiosa finale sui subentrati, entrati dalla panchina con la giusta mentalità: Io penso che per vincere due trofei in una stagione, se non hai un gruppo non ci arrivi. Se non hai questo, se non hai quelli che entrano e te la ribaltano come nell’altra finale, non vinci i trofei. Sono stati bravissimi quelli che hanno giocato dall’inizio, quelli che sono entrati e quelli che non sono potuti entrare. Mi vengono in mente tanti: Ranocchia, Gagliardini, Vecino, Kolarov”.

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