di Flavio Zane
La sconfitta contro lo Stoccarda in Champions League, il pareggio spettacolare con l’Inter e quello altrettanto godibile, ma probabilmente meno gradito, contro il Parma. In questo modo, la Juventus ha concluso il mese il suo mese di ottobre nell’ambivalenza. In attesa di capire come si comporteranno Fiorentina e Lazio, rispettivamente contro Genoa e Como, i bianconeri chiudono ad oggi la classifica in un apprezzabile 4° posto, in linea con le aspettative di lotta Champions ma anche anche a sette lunghezze, in termini di punti, dalla capolista Napoli.
Coinceicao stella nascente della Juve
Tra i protagonisti e i punti certamente positivi di questo avvio stagione c’è il contributo dell’esterno offensivo prelevato in prestito dal Porto, Francisco Conceicao. Personalità, tecnica e agilità starebbero fancendo del figlio d’arte un elemento sempre più imprescindibile negli schemi di Thiago Motta. Tanto che, con grande decisione, la Juventus sarebbe prontissima a esercitare il riscatto per fare definitivamente suo il cartellino del giocatore. Destino che sembrerebbe poter essere simile per Pierre Kalulu, acquisto low cost dal Milan e dall’impatto altrettanto sorprendente. Nonostante discorsi simili non sarebbero ancora emersi in tal senso e, fatta eccezione la prova con l’Inter, il difensore francese avrebbe pienamente convinto, diventando già importante con Bremer e ancora più fondamentale dopo l’infortunio di quest’ultimo. Un altra certezza parte invece dalla scorsa stagione e si tratta di Andrea Cambiaso, giocatore tuttofare, ad alti livelli, de La Vecchia Signora.
Yildiz asso nella manica
Discorso a parte va invece fatto per Kenan Yildiz. Dopo un periodo opaco, è arrivata la panchina contro l’Inter ma anche la doppietta a match in corso che ha portato al risultato di parità. Contro il Parma, la gestione a match in corso si è ripetuta, seppur non con lo stesso impatto preponderante. Nel post match, Thiago Motta ha però fatto capire come questi potrebbe in alcune tipo di partita far bene proprio essendo inserito nella ripresa, dando la sensazione che, con il ritorno di Nico Gonzalez dall’infortunio, la titolarità di Yildiz, messa già in discussione con Timothy Weah possa essere sempre meno indissolubile.
Se per Yildiz le discussioni sul suo apporto farebbero discutere, si sarebbe arrivati a una sorta di abitudine invece per Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo, che con la porta pare sentirla come pochi, non sembrerebbe però ancora riuscire a trovare quella continuità che possa portarlo a un livello successivo. Infine, nell’ultimo periodo sembrerebbe coincidere con una flessione del rendimento di Federico Gatti, non più impiegato con la stessa precedente continuità dall’allenatore. Con il Parma, la prestazione del centrale italiano faticherebbe a raggiungere la sufficienza, mentre anche a livello caratteriale il giocatore parrebbe meno esplosivo.
Douglas Luiz uomo del mistero
Se da una parte, alcuni acquisti del mercato estivo hanno avuto un impatto persino sorprendente nell’attuale Juventus, c’è chi invece, dopo grandi aspettative, ha sin qui deluso. E’ il caso di Douglas Luiz, primo acquisto in ordine temporale dell’importante del calciomercato bianconero. Il centrocampista ha fatto fatica a inserirsi negli schemi dell’allenatore, venendo impiegato per la maggior parte delle volte da subentrante e con risultati tutt’altro che memorabili.
Insieme a lui, un altro connazionale si può considerare sin qui il più grande mistero del momento in casa Juve, per certi versi più sorprendente. Stiamo parlando di Danilo, leader della Nazionale verdeoro e soprattutto della squadra della seconda Juve di Massimiliano Allegri. Anch’egli, come Douglas Luiz, ha però faticato nel trovare spazio dal 1′ minuto, forse anche più dell’ex Aston Villa. E un discorso simile può essere fatto anche considerando le performance sul rettangolo di gioco, indipendentemente dalla posizione in campo. Il giocatore, sin qui, è parso l’ombra del giocatore ammirato in tempi recentissimi. Senza un cambio repentino di rotta, lo scenario di un addio a gennaio non sarebbe da escludere, ipotesi che sarebbe stata ritenuta inverosimile solo tornando di un paio di mesi indietro nel tempo.