di Flavio Zane
Il pareggio in terra inglese della Juventus contro l’Aston Villa, con il risultato di 0-0, chiude il mese di Novembre di partite della squadra bianconera. In modo non troppo dissimile, La Vecchia Signora ha rimediato a San Siro un pareggio a reti bianche contro il Milan, in uno degli spettacoli più malinconici della storia tra le due formazioni. Le ultime due partite sembrerebbero, in un certo senso, mettere a nudo i pregi e i difetti del gruppo allenato da Thiago Motta, il quale si ripercuoterebbero sul bilancio complessivo fino a questo momento della stagione, facendo riflettere in ottica futura.
Difesa d’onore: c’è vita anche senza Bremer
Un proverbio popolare recita: “La fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede proprio bene”. Tale detto, se associato al reparto difensivo della Juventus, pare calzare a pennello. Infatti, dopo il grave infortunio a Gleison Bremer, ovvero la rottura del legamento crociato del ginocchio, stessa identica sorte è toccata a Juan Cabral, KO con la propria Nazionale. Due perdite pesantissime che, in attesa del calciomercato di riparazione, riduce all’osso le scelte nel reparto per Thiago Motta. Nonostante ciò, è proprio il sistema difensivo a essere esaltato dalla Juventus, non troppo diversamente da come accaduto nella gestione Allegri, caratterizzata da un diverso modulo e stile di gioco.
Se da una parte va dato merito a una squadra che lo spirito di sacrificio e abnegazione pare ormai averlo nel DNA, è sicuramente anche merito di molti singoli. Tre nomi su tutti: la certezza Andrea Cambiaso, uno degli acquisti del calciomercato estivo, Pierre Kalulu, ma anche la new entry dal settore giovanile, Nicolò Savona. A proposito di quest’ultimo, sono attese novità sulle sue condizioni fisiche dopo che questi ha alzato bandiera bianca durante l’ultimo match in Champions League. Vista la situazione generale, è il caso di incrociare le dita.
Vlahovic e Koopmeiners cercasi: la Juve aspetta i loro gol
Come detto, se da una parte l’applicazione difensiva della Juventus ha sin qui sfiorato la maniacalità, dall’altra parte preoccuperebbe una sterilità offensiva di concetto ancora prima che di singoli. Infatti, se nelle ultime partite l’attenuante delle assenze nel reparto offensivo hanno messo in luce le falle di calciomercato, anche ben prima, con lo stesso Vlahovic in campo, la difficoltà dei bianconeri di produrre limpide occasioni da gol è parsa evidente in diverse partite. Non a caso lo stesso centravanti serbo ha esplicitato una certa insofferenza in un intervista ai media locali durante il ritiro della Nazionale, poi riassorbita con il rientro dal ritiro.
Il punto dove cominciano le “colpe” della squadra rispetto a quelli del singolo è però non semplice da individuare. Eppure, dal suo arrivo dalla Fiorentina, il salto di qualità per il calciatore serbo sembra ancora non stato raggiunto. Lo stesso upgrade che i tifosi della Juventus si aspetterebbero da Teun Koopmeiners, acquisto finale e ciliegina della torta di una sontuosa campagna acquisti, a livello di monte spese, ma che nei fatti avrebbe mostrato qualche crepa di troppo, non tutte così imprevedibili. Per l’ex Atalanta, complice un mese senza allenamenti in estate e un infortunio rognoso al costato dopo poche settimane dal suo arrivo in bianconero, l’ascesa tra i big della Juventus pare farsi attendere e con essa, le prime avvisaglie di preoccupazione e dubbi sul valore di un giocatore tra i più costosi nella storia del club.
Allarme rosso infortuni: bollettino da guerra per la Juventus
A complicare le difficoltà offensive palesate nei primi mesi di stagione ci sarebbe una situazione infortuni sempre più allarmante. In particolare, a lasciare parecchie perplessità sarebbero le condizioni di Arkadiusz Milik e Nico Gonzalez. Entrambi sarebbero accomunati da recuperi che continuerebbero a tardare e che, sostanzialmente, hanno tenuto sin qui fuori i due giocatori. Per la punta polacca la stagione è cominciata con gli strascichi dell’infortunio che però ha dovuto allungarsi con un altra operazione. Situazione che ha messo ancor più in evidenza negativamente la scelta di non investire su un altra alternativa a Vlahovic. Oppure, quella di cedere frettolosamente Moise Kean, protagonista assoluto con la maglia della Fiorentina.
Situazione in pratica non troppo diversa per Nico Gonzalez. L’argentino si è infortunato dopo poco dal suo arrivo alla Juventus. Fedele al suo storico di infortuni già carico alla Fiorentina, non è mai stato o quasi a disposizione del suo allenatore. Come per Milik, il suo rientro ha continuato a posticiparsi, lasciando la responsabilità dell’attacco bianconero sempre agli stessi. In questo senso, una delle note liete della stagione della Juventus, più del rendimento altalenante di Kenan Yildiz, è l’impatto di Francisco Conceicao. Questi, sin dalle prime apparizioni, ha ampiamente convinto per personalità e capacità tecniche. Discorso analogo anche Timothy Weah che, con altre caratteristiche, ha mostrato una crescita molto importante rispetto all’opaca stagione passata.
Gli interrogativi sull’attacco e le necessità difensive, in qualche misura avrebbero persino accantonato momentaneamente l’interrogativo legato a uno degli oggetti misteriosi della campagna acquisti estiva, ovvero a Douglas Luiz. Il giocatore, tra panchine, prestazioni scialbe e gli infortuni, si è velocemente eclissato finendo nelle retrovie delle dinamiche bianconere in un percorso opposto a quello di Khephren Thuram, il quale, invece, si è preso le chiavi del centrocampo di Thiago Motta.