Il sito ufficiale della Juve ha pubblicato una nota sulla scomparsa di Hamrin. Ecco il comunicato: “Ci ha lasciato a 89 anni Kurt Hamrin, uno degli stranieri che hanno giocato e segnato di più in Italia. É stata proprio la Juventus a portare in Serie A lo svedese, nato a Stoccolma il 19 novembre 1934. A Torino ha vissuto una sola stagione, molto importante per la sua carriera. Dopo, ci sono state esperienze nel Padova, nella Fiorentina (dov’è stato l’idolo di Paolo Rossi bambino-tifoso, che ha dichiarato quanto lo abbia influenzato il suo modo di giocare), nel Milan e nel Napoli.
IL GIOVANE SVEDESE La foto fa riferimento a un Juventus-Padova del 1956-57. Hamrin gioca con il numero 7, ha 22 anni d’età, fa parte di una squadra molto imperniata sui giovani, in un processo di rinnovamento che darà i suoi frutti. In patria si è affermato già ai primi passi, laureandosi capocannoniere in campionato. Gianni Agnelli ne ha colto il valore e lo ha acquistato per tempo a una cifra bassa. Anni dopo, in un’intervista, userà la stessa formula pronunciata per l’acquisizione di Michel Platini: «Lo abbiamo preso per un pezzo di pane». LA LEGGEREZZA Ala destra raffinata, scattante e veloce, Kurt viene soprannominato Uccellino per la sua leggerezza. Il suo impatto nel mondo bianconero è più che positivo. Va subito in gol, addirittura con una doppietta, all’esordio con la Lazio all’Olimpico. Si ripete anche nella sua prima gara al Comunale segnando, fornendo assist e regalando grandi giocate. Il resto della stagione non lo vedrà altrettanto brillante e continuo, chiudendo comunque con 8 gol in 23 partite. E quanto la sua capacità d’apprendere sia rapida lo dimostra il Mondiale giocato in Svezia nel 1958: Hamrin è il cannoniere della sua nazionale e segna anche in finale, anche se deve arrendersi all’immensa classe di un giovanissimo Pelé.
COME LIAM BRADY Per certi versi la vicenda di Hamrin in bianconero ricorda quella successiva di Liam Brady, costretto nel 1982 ad andare via dalla Juventus perché il regolamento impedisce di tesserare più di due stranieri. L’arrivo di Platini e Boniek toglie il posto all’irlandese. Allo svedese succede la stessa cosa con l’acquisto di John Charles (nella foto) e Omar Sivori, con l’eccezione di una tournée nel suo Paese dove giocano tutti e tre insieme segnando tantissimo. Ma quanto la stima della società nei suoi confronti fosse alta è data dalle tante dichiarazioni di Umberto Agnelli, che nel 1984 in una sua Juve ideale di tutti i tempi lo elesse ad ala destra preferita. Non solo: l’allora presidente bianconero si batté molto per lui, vittima di gravi infortuni nel suo primo anno in Italia, con un esposto indirizzato alla Lega volto a proteggerlo: «É nostra intenzione fare del foot-ball, offrendo per quanto ci è possibile un buon spettacolo, onde invitare gli spettatori ad accorrere numerosi agli stadi. Per queste ragioni ci siamo orientati verso l’acquisto di elementi tecnici, ed Hamrin è indubbiamente un giocatore di ottime possibilità. In cinque mesi di campionato però lo svedese è stato costretto per ben due volte ad essere ricoverato all’ospedale per incidenti non fortuiti, intendiamoci, ma dovuti alle intemperanze degli avversari». Da avversario Hamrin ha segnato 7 volte alla Juventus, in un periodo che va dal 1959 al 1968: 5 con la Fiorentina e 2 con il Milan”.
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