Non c’è pace per Massimiliano Allegri. L’allenatore tornato alla Juventus un anno e mezzo fa vissuto una stagione piena di intemperie tra processi e una squadra da ricostruire. Ma come spesso accade, nonostante un 2° posto conquistato sul campo, a due giornate dalla fine della Serie A la sua posizione appare alquanto vacillante. Per la Juventus i risultati non bastano: serve il gioco, serve valorizzare gli elementi a disposizione della rosa. Ecco per questo, la fiducia della società nei suoi confronti non appare così salda. L’ultima voce che ha confermato questa idea è stata quella di John Elkann pronunciate martedì alla Continassa: “Ho parlato con Allegri. Sente la responsabilità della nostra storia ed è determinato con la nostra squadra ad affrontare le due prossime partite per meritare l’Europa sul campo”.
Prese alla lettera, le parole di Elkann non risulterebbero che un normale incitamento al gruppo della Juventus. Ma il significato sottointeso sarebbe ben altro, ovvero quello di salvare una stagione logorante, ricca di troppi alti e bassi. E il primo a doversi sentire responsabile dovrebbe essere proprio Allegri il quale pagherebbe la reazione negativa mostrata con l’Empoli dopo l’eliminazione dall’Europa. Fiducia all’allenatore si, ma non indissolubile come qualche mese fa. A novembre, lo stesso Elkann diceva del tecnico livornese: “Massimiliano Allegri rimane il punto di riferimento dell’area sportiva della Juventus. Contiamo di lui e su tutta la squadra per continuare a vincere. Come hanno dimostrato di saper fare nelle ultime giornate, mantenendo alti i nostri obiettivi sul campo”. Un concetto molto diverso dal navigare a vista per “le prossime due partite”.
Ciò non significa che necessariamente la seconda vita allegriana volga al termine dopo le ultime due partite di stagione. Eppure, il collante della Juventus non sembra più l’Allegri conclamato a novembre da Elkann, bensì un contratto molto pesante e quindi vincolante. La risoluzione consensuale non è da escludere, ma pare una pista difficile da percorrere. Da un certo punto di vista, la dirigenza bianconera vuole capire se Allegri può ancora essere l’uomo al comando. Comprendere se gode ancora della fiducia del gruppo squadra. Ecco perché le ultime due partite saranno importanti a tal fine.
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