La Juventus si prepara a tornare in campo nel match contro l’Hellas Verona. In occasione della partita Tuttosport ha intervistato il doppio ex Giuseppe Galderisi, cresciuto nel settore giovanile bianconero e campione d’Italia con il Verona nel 1985.
Sulla partita
“Il calcio è imprevedibile e non bisogna mai dare niente per scontato. I veneti andranno a Torino per fare la propria partita, nulla è impossibile. Certo, la Juve nell’ultimo periodo ha conquistato grandi risultati e senza penalizzazione sarebbe seconda in classifica, ma dopo la sosta ci sono sempre gare un po’ particolari”.
Che tipo di incontro di aspetta?
“Molto intenso. Il Verona non deve pensare di giocare per rosicchiare al massimo un punto, ma deve avere coraggio, cercando di contenere l’avversario e l’onda d’urto di inizio match, con l’obiettivo poi di sfruttare ogni occasione. Vedo una gara tattica, tesa, che potrà essere rotta dalla giocata del singolo”.
Parliamo degli attaccanti delle due squadre. Cominciamo con Vlahovic.
“Arriva dalla doppietta decisiva siglata con la sua nazionale, dove ha fatto grandi cose. Io non hai visto un problema con Vlahovic. Ha avuto tanti infortuni che ne rallentano la crescita, ma non ho dubbi su di lui, ha voglia e capacità incredibili. Sarà determinante per la Juve”.
Le piace Soulé?
“Io l’ho incontrato l’anno scorso quando ero a Mantova. Ha colpi incredibili, nello stretto ti fa diventare matto. Si può lavorare su questo ragazzo”.
Vale lo stesso per Iling-Junior?
“Sì, lo conosco perché studio tutti i giocatori che possono essere importanti per il futuro della Juventus. Come Fagioli o Miretti. Vede, abbiamo visto come questi ragazzi siano stati importanti già quest’anno, dato che il loro apporto è valso dei punti”.
Kean è bacchettato per comportamenti non impeccabili.
“Siamo stati tutti giovani e tutti abbiamo commesso degli errori. Lui possiede grandi potenzialità, potrà essere un attaccante molto importante per i bianconeri”.
La Juventus può arrivare tra le prime quattro?
“Se continuano come le ultime partite, perché no?”