Intervistato nel post match della partita di Serie A contro la Juventus, ha parlato l’allenatore della Fiorentina, Raffaele Palladino. Di seguito le sue risposte in collegamento con lo studio.
E’ questa la reazione che voleva dopo le due sconfitte consecutive?
“Sì, sono molto soddisfatto della prestazione e del risultato positivo. Non era facile, perché affrontavamo una grande squadra nel loro stadio. Andare sotto contro questa squadra, vuol dire rischiare di mollare. Invece siamo stati bravi a riprenderla. Noi non dobbiamo lasciarci condizionare dalle sconfitte, ma dobbiamo affrontare le grandi squadre con questo spirito, questa voglia e personalità, ma anche coraggio. Oggi siamo stati coraggiosi ad accettare dei duelli uomo a uomo e c’è stato premiato tutto. Dedichiamo questo pareggio e risultato positivo ai nostri tifosi che non c’erano allo stadio, quelli che sono venuti e a Edoardo Bove che era con noi oggi”.
Sei più contento della crescita della squadra o di quella di Kean?
“Moise sta facendo un grande lavoro per la squadra. E’ il nostro bomber, ma non solo a livello realizzativo ma anche nella fase di non possesso. E’ dentro tutto; è il nostro trascinatore e deve continuare così perché può ancora crescere. Io, insieme alla società, lo abbiamo voluto e gli abbiamo dato tanta fiducia e tanto amore. Lui è stato bravo a ripagare questo”.
Cosa gli hai detto questa estate per convincerlo a venire alla Fiorentina?
“E’ due anni che lo chiamavo. Ciò provato e sono stato molto persuasivo. Quest’anno sono riuscito a convincerlo ed è stata anche bravura della società, una grande società con grandi dirigenti come Pradè, Ferrari e Goretti che sono stati bravi a credere in lui. Sono contento sia di Moise che di tutta la squadra. Stiamo crescendo e stiamo facendo un bel percorso insieme”.
Le rotazioni a centrocampo sono dovute al fatto che avete speso tanto fisicamente in questa prima parte di stagione?
“Sì, noi ci stiamo allenando pochissimo. Da due mesi non riusciamo a fare una settimana tipo. Giochiamo ogni tre giorni e ovviamente perdi qualcosina; è fisiologico. Oggi abbiamo affrontato la prima squadra in Serie A in palleggio. Siamo stati bravi a fare le rotazioni, mentre sui due gol ci sono state delle disattenzioni. Siamo arrivati un po’ in ritardo, soprattutto sul primo gol perché il secondo è un po’ casuale. Potevamo leggerla meglio, ma dobbiamo dare dei meriti anche agli avversari. Dobbiamo sottolineare che dopo essere stati sotto due volte siamo riusciti a riprenderla. Questo significa che c’è un grande spirito di squadra”.
Cosa c’è dietro l’esultanza del 2-2?
“Io amo tutti i miei calciatori perché sono i primi a esultare per i compagni che sono in campo. Soprattutto quelli che stanno in panchina sono i primi a incitare e a dare una mano alla squadra. Noi sappiamo che questa empatia, questa magia e unione che abbiamo tra di noi non dobbiamo mai perderla. Il calcio è vero che è fatto di schemi, moduli, giocate e individualità, ma è anche fatto di tanta alchimia che si crea e tanta unione. Io voglio bene a questi ragazzi e sono fiero di loro perché stanno dando tutto”.