Juve, il fallimento è anche sui giovani: quella conferenza rimasta sulla carta

Juve, il fallimento è anche sui giovani: quella conferenza rimasta sulla carta

Nicolo Fagioli
La Juventus, nonostante non riesca ad invertire il trend in stagione, non punta sui giovani, patrimonio del club e pronti a tutto.

E’ indubbio che i problemi della Juventus derivino da diversi fattori. Non è solo colpa di una sola persona, o di un solo comparto, ma sono tanti errori messi insieme che hanno portato a questa situazione critica. Tra gli sbagli da imputare alla Vecchia Signora c’è anche quello relativo all’utilizzo dei giovani. Infatti, non più di 40 giorni fa, la dirigenza della Juventus organizzò una conferenza per presentare il frutto del lavoro nel settore giovanile, ovvero Fagioli, Miretti e Soulé.

In quell’occasione furono spese bellissime parole, con grandi auspici per il futuro, come dichiarato da Arrivabene: “Oggi presentiamo il frutto di tanto lavoro fatto nel settore giovanile della Juventus e finalmente approda in prima squadra con Nicolò, Fabio e Matias. E’ un’occasione importante perché il progetto parte da lontano, quattro anni fa con Cherubini che io ringrazio e oggi porta i suoi frutti”.

Peccato che quelle parole siano rimaste tali, perché basta vedere i numeri per certificare il non utilizzo dei gioiellini juventini. Per l’argentino solo 4 presenze in Serie A ed una in Champions, per un totale di neanche 50 minuti. Leggermente meglio per l’ex Cremonese, all’attivo per il classe 2001 un’ora di gioco. Soltanto Miretti, accantonato nelle ultime partite, ha giocato di più, oltre 550 minuti. Il discorso potrebbe essere anche esteso a Gatti, 2 presenze stagionali, ma il risultato finale non cambia: perché, visti i risultati dei “titolarissimi”, non dare fiducia ai giovani? Ma parlando di mercato, si pensa al sacrificio Vlahovic: chi può arrivare al suo posto<<<

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