Intervenuto nel corso del programma Calcio Totale, l’ex agente di Fagioli D’Amico ha detto: “È un ragazzo molto giovane, bravissimo e molto buono. Mi dispiace molto che si trovi in questa situazione, per lui e per la sua famiglia”.
“Non avevo alcun sentore che poteva esserci una situazione di questo tipo perché lui è un ragazzo molto chiuso e riservato – ha continuato –, però mi sono fatto un’idea chiara e ho capito che la ludopatia è una malattia, e le malattie non guardano in faccia nessuno”.
“Non dobbiamo essere solo dei censori, ma dobbiamo capire e supportare questi ragazzi. L’aiuto dei procuratori? Sicuramente è molto importante, noi avvisiamo sempre i nostri assistiti di ciò che è lecito e non lecito”, ha concluso.