Un mese e mezzo fa la notizia che ha spezzato il cuore a tutti i tifosi della Juventus: dopo il tanto atteso ritorno in bianconero, Pogba si è infortunato. Gli esami rivelano una lesione del menisco laterale. Brutta storia, serve un’operazione. Ma di che tipo? Per giorni il francese fa visite mediche da specialisti, cercando di decidere quale sia la via migliore. Alla fine la decisione più inaspettata: terapia conservativa. Nello scetticismo generale, il Polpo decide di non andare sotto ai ferri. Ieri sera la Juve comunica una notizia peggiore della prima: niente da fare, l’ex United è costretto ad operarsi.
Dopo l’operazione avuto luogo ieri, ora comincerà il percorso riabilitativo. L’impressione, però, è che si sia perso tempo prezioso. “Non conosco nel dettaglio il caso e il tipo di lesione – ha esordito il dottor Zanon su La Gazzetta dello Sport, ma generalmente quando è coinvolto il menisco laterale è difficile pensare di non intervenire chirurgicamente. È chiaro che, se dopo un periodo così lungo si è poi arrivati all’operazione, le cosiddette terapie non hanno avuto l’effetto sperato”.
Ma quando tornerà il francese? Allegri ha detto che lo riavrà a disposizione a gennaio: il mondiale in Qatar è a rischio? “Sì, lo è. Una meniscectomia richiede dai 45 ai 60 giorni solo per tornare a correre, figuriamoci per giocare. E Pogba non è esattamente un brevilineo, il suo recupero potrebbe richiedere anche tempi più lunghi”. La Juve lo aspetta nel 2023, quindi. Potrà essere già al top? “Difficile dirlo, perché va verificato anche l’adattamento del ginocchio a stare senza quel pezzo di menisco. Bisogna stare attenti, possono anche emergere condrolisi fastidiose…”. Insomma, il quadro è chiaro: operazione, lungo stop e tempistiche per il reale ritorno in campo incerto. La seconda avventura di Paul Pogba alla Juve non è cominciata con il piede giusto.