4-3-3? No, grazie. Per la prima partita di Champions League della stagione Massimiliano Allegri ha sorpreso tutti e ha schierato i suoi con un 3-5-2. Nel tentativo di fermare il trio dei sogni composto da Messi, Mbappe e Neymar, l’allenatore bianconero ha schierato una solida difesa a 3, che in fase di non possesso diventava a 5 grazie ai due esterni di centrocampo. Esperimento riuscito? Più no che sì. Nel primo tempo la retroguardia si è abbassata troppo, permettendo al PSG di inventare grazie alla fantasia e alla qualità dei tre campioni. Mbappe nel giro di poco più di 20 minuti ha battuto due volte Perin.
La difesa bianconera è bocciata. La Gazzetta dello Sport ha dato un 5 pieno a Bremer: “Prima assoluta in Europa, aveva passato gli ultimi giorni a guardare i video di Messi, Neymar e Mbappé per non farsi trovare impreparato, ma non è bastato. Gara di sofferenza”. Leggermente meglio Bonucci (5,5) e Danilo (5,5). In linea di massima, però, la retroguardia a 3 non ha convinto, tanto che quando nel secondo tempo la Juve è tornata a 4, la difesa ha retto molto meglio. Questione di abitudine e miglior conoscenza degli schemi? Forse, ma il risultato è stato certamente migliore.
Non male invece il doppio attaccante. Vlahovic e Milik sono riusciti a creare qualche pericolo dalle parti di Donnarumma, andando ad occupare meglio l’area di rigore avversaria. Nel momento in cui Allegri ha sostituito il polacco per Locatelli, l’ex Fiorentina si è ritrovato completamente solo e non è più riuscito ad incidere. Questa coppia è sicuramente un’alternativa, soprattutto fino a che Di Maria e Chiesa resteranno ai box. Se la difesa a tre dovesse essere bocciata anche da Max, Vlahovic e Milik potrebbero giocare insieme in un 4-4-2, da titolari o a partita in corso. Alternative diverse, moduli diversi, un solo obiettivo: tornare a vincere. Ci riusciranno domenica contro la Salernitana?