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La Juve lo ha visto crescere, muovere i suoi primi passi nel calcio che conta e ora, a malincuore, lo lascia andar via. Al termine di questa stagione Paulo Dybala non rinnoverà il suo contratto con i bianconeri e lascerà Torino. Dopo sette lunghi anni da protagonista, la Joya non sarà più un giocatore della Juventus. Ma quali sono stati i motivi che hanno portato a questa dolorosa rottura?
Partiamo dalla società. Il club bianconero ha sempre puntato con forza su Dybala, ritenuto uno degli elementi più forti della rosa della Juventus. In questa stagione, però, diverse cose non sono andate come previsto, a partire dal rendimento. Senza più la pesante figura di Cristiano Ronaldo, la Juventus si aspettava da Dybala il definitivo salto di qualità. L’argentino avrebbe dovuto prendere per mano la squadra e diventare il leader tecnico della formazione allenata da Massimiliano Allegri. Purtroppo, però, non è stato così, anche a causa dei numerosi infortuni. La condizione fisica del classe 1993 ha lasciato a desiderare e unita all’età che avanza ha fatto venire più di qualche dubbio ai dirigenti bianconeri. Dubbi che hanno di fatto ritardato la firma. A gennaio, infatti, la fumata bianca sembrava ad un passo.
E qui nascono i malumori della Joya. Dybala ha sempre voluto rinnovare e da settembre ha fatto di tutto per accontentare il più possibile le richieste economiche del club. Quando però a gennaio la società ha preso tempo e ha acquistato Vlahovic, l’argentino ha subito compreso la situazione. Come ammesso ieri da Arrivabene: “Dybala non è più al centro del progetto”. Una situazione che non ha sicuramente fatto felice il giocatore, che si è sentito tradito e ha deciso di chiudere ogni trattativa per il dialogo. Non è una questione di denaro, quanto più di comportamento. Da questo è nato il doloroso addio.