Attraverso il suo profilo su X, Leonardo Dorini, esperto di finanza, ha parlato del bilancio della Juventus relativo agli ultimi anni. Ecco cosa ha scritto: “Si è trattato di un anno difficile, con la esclusione dalle competizioni UEFA il cui impatto è di un centinaio di milioni. I ricavi si sono collocati a circa 395 ml. Si nota una buona tenuta dei ricavi da stadio (nonostante meno partite) e dei ricavi da vendita di prodotti (le famose “magliette”); calo delle sponsorizzazioni e dei diritti TV, direttamente imputabili alla penalizzazione. Sul lato costi, vi è una riduzione dei costi operativi, da 427 a 400 milioni”.
Dorini: “Si profila un nuovo record sui ricavi dallo stadio”
L’esperto di finanza ha proseguito: “Ho effettuato un’analisi del più importante, di tali costi, il famoso “Costo della rosa”, dal 2017 in poi: come si vede, dopo aver raggiunto il picco nel 2022, tale costo è in fase di importante riduzione, ed essa sarà sicuramente ulteriormente confermata nell’esercizio finanziario in corso. Ho infine aggiornato la mia serie storica dei ricavi Juventus: si tratta di una serie che totalizza circa 5,4 miliardi di fatturato complessivo. Le famose “plusvalenze”, cioè i ricavi da Players Trading, hanno avuto un’incidenza modesta nel complesso, pari al 16%.
Ci avviamo alla chiusura con un dato che io considero molto importante: il fatturato Strutturale “core”, cioè senza considerare le plusvalenze e togliendo anche i diritti TV: dopo il record dell’anno scorso (280 ml) quest’anno il dato flette a 261 ml, ma tiene. Le prospettive dell’esercizio in corso sono a mio avviso interessanti: si profila il nuovo record dei ricavi da stadio (72 ml il precedente primato) e ritengo che le vendite di prodotti torneranno a salire. In tensione invece le sponsorizzazioni, con il difficile “cantiere” dello sponsor di maglia; ma torneranno i ricavi da competizioni UEFA. Non mi stupisce quindi che il Club consideri alla portata un pareggio operativo per quest’anno, cioè a livello di EBIT, che dovrebbe aprire la strada al ritorno all’utile nell’anno successivo”.