Intervenuto sulle frequenze di Radio Bianconera, Stefano Discreti ha effettuato una lunga disamina sui principali temi in casa Juventus. Il giornalista ha esordito dando un giudizio sull’operato del tecnico Massimiliano Allegri: “Io non ho grandissimo amore per lui. Non mi piace proprio il suo modo di intendere il calcio. Tuttavia, se mi si dicesse, “lo sostituiamo con Zidane, con Klopp o con Luis Enrique” è un conto. Se, invece, mi si dicesse “basta! Non lo voglio vedere più seduto sulla panchina della Juventus e chiunque andrebbe al posto suo”, io dico che chiunque non va bene. Perché la Juve è una piazza durissima e pesantissima. Con un altro allenatore, probabilmente, la situazione sarebbe degenerata. Lui è stato in grado di portare la stagione in fondo in un modo o nell’altro. Allegri non è il mio allenatore ideale: non mi piace proprio e non l’avrei mai preso. Però, non per questo ti dico “prendiamo chiunque, va bene anche Italiano“. Se io perdessi una partita decisiva al 90′ con la difesa a centrocampo, mi in****o”.
Successivamente, Discreti ha analizzato la situazione della Juventus individuando i pilastri dal quale ripartire in società e squadra. Ecco cosa ha detto: “Sono state decisioni intelligenti. Se si vuole avere una continuità e si pensa di non essere convinti fino in fondo del tuo operato. Se si è convinti di stare subendo un’ingiustizia totale, si va fino in fondo: tuttavia, lì doveva rimanere la vecchia dirigenza. Nel momento in cui si cominciano a sostituire le persone, è giusto anche chiudere un rapporto. In questo modo, la Juve ha chiuso una delle pagine più brutte degli ultimi quindici anni e può permettersi di tornare a parlare di campo. Ciò non era così scontato qualche mese fa. Da chi ripartire? Io penso che la Juve debba ripartire dai giocatori migliori e dai giovani soprattutto. Quando sento dire che la Juve è pronta a sacrificare uno tra Chiesa, Vlahović o Bremer, penso che non vorrei questi sacrifici. Quando uno è forte, può sbagliare l’anno, ma Vlahović è uno dei migliori centravanti che c’è in questo momento in circolazione ed è giovanissimo. Quest’anno non è andato benissimo, ma l’anno prossimo probabilmente potrebbe fare trenta goal. Chiesa ha recuperato totalmente dall’infortunio: è uno degli esterni più forti che c’è in circolazione. Io parto da questi due e, a quel punto, posso assemblare il tridente anche con Iling-Junior. La prima regola è non perdere i giovani più importanti della squadra, perchè puoi ricostruire e inserire poco alla volta dei giocatori promettenti. Il tutto va accompagnato anche dal tentativo di togliere dei giocatori dall’ingaggio alto, che torneranno dai prestiti e che sono difficilmente piazzabili. Penso ad Arthur, Zakaria ecc. Così, magari, non rivinci subito, ma, magari, metti le basi subito per il fondamento”.
Infine, Discreti ha terminato la sua analisi parlando della dirigenza bianconera: “Sinceramente mi aspetterei qualche uomo di campo. Mi piacerebbe avere qualche volto a cui siamo tutti affezionati e che possa prendere delle decisioni importanti. A me piacerebbe in qualche modo il rientro di Del Piero o il nome di Trezeguet. Poi, magari, il ruolo lo si definisce con calma. Elkann si è circondato di figure di assoluto valore, ma in altri campi. Non vorrei si ripetessero gli errori, commessi con i vari Arrivabene o, in passato, con Jean-Claude Blanc. Il fatto che si possa fare bene in alcuni settori non è detto che possa essere replicato anche nel calcio. Nel calcio bisogna mettere persone che, di calcio, ne sanno. In questo momento, il problema della Juventus è che le persone che sanno veramente di calcio sono poche. C’è bisogno che tornino persone che conoscano bene cos’è l’ambiente Juventus e che cosa vuol dire indossare quella maglia”.
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