“Esce tra i fischi dopo un’ora d’agonia, in cui vaga come un’anima in pena. Né guizzi né voglia, in più spreca l’occasione migliore. Irriconoscibile“. Con queste parole La Gazzetta dello Sport ha commentato la prestazione di Di Maria contro il Milan, assegnando all’attaccante della Juve un 5 che sa di bocciatura completa. Il Fideo sarebbe dovuto essere la stella in una Juve in fase di ricostruzione, il sostituto di un beniamino del pubblico come Paulo Dybala. A conti fatti ci è riuscito solo una partita, nella serata della tripletta contro il Nantes. Per il resto troppi infortuni e soprattutto troppe prestazioni opache.
Al momento del cambio contro il Milan Di Maria è uscito dal terreno di gioco tra i fischi dell’Allianz Stadium. Allegri in conferenza stampa ha poi rivelato cosa gli ha detto all’orecchio: “L’ho ringraziato come tutta la squadra per quello che ha fatto per tutta la stagione”. Parole che sanno di addio e che confermano quanto annunciato dal CFO Calvo nel pre partita: “Oggi potrebbe essere l’ultima dei giocatori in scadenza, ma non sappiamo chi ci sarà il prossimo anno. Le vie del mercato sono infinite, ora non sappiamo chi di questi ci sarà o meno”.
Il contratto dell’ex PSG è infatti in scadenza a giugno 2023 e i discorsi per il rinnovo sembrano essere ormai chiusi. L’argentino dopo una sola stagione si prepara quindi a lasciare Torino, e i motivi sono molteplici. Se le prestazioni non hanno infatti convinto la dirigenza, il motivo principali è più di natura economico-societaria: la Vecchia Signora vuole davvero continuare a puntare e spendere così tanto per un giocatore di 35 anni? La risposta è no. La Juve la prossima stagione non giocherà la Champions League e serviranno dei tagli importanti, anche al pesantissimo monte ingaggi da 160 milioni di euro. Di Maria sarà sacrificato: quella contro il Milan rischia di essere stata la sua ultima partita.