Walter Della Frera, intervenuto a TvPlay, ha affrontato il caso Pogba. Per il membro della commissione antidoping la vicenda del giocatore della Juventus è per certi versi anacronistica. Ecco le sue parole: “A memoria, le controanalisi non hanno mai annullato i primi test. Il laboratorio di Roma è tra i migliori del mondo. Se arrivasse la conferma della positività, partirà la denuncia del Tribunale.Se c’è la conferma della presenza del testosterone, intenzionale o meno, l’atleta deve stare attento a ciò che assume: è un obbligo. Non è capibile che un campione come Pogba faccia uno sbaglio così grossolano”.
Della Frera ha poi proseguito: “Il test è fatto sempre in condizione ideale. Non so cosa successo a Udine, ma un medico del Coni sa quello che deve fare. Il calciatore deve segnalare immediatamente le irregolarità: in questo caso non mi sembra sia successo. Questa una strategia per annullare i risultati? Sì, ma tutto è stato svolto in maniera corretta. Tocca al calciatore dimostrare di non aver assunto una sostanza dopante intenzionalmente. Rischia due anni di squalifica, anche se ci potrebbe essere una pena minore. Sorprende che capiti ciò nel 2023. È assurdo che un calciatore non parli con il proprio staff tecnico”.
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