Sulle colonne di Sportitalia.com, Paolo De Paola ha dedicato una profonda analisi a Cristiano Giuntoli alla Juventus. Il giornalista ha esordito dicendo: “La supponenza si scontra spesso con il provincialismo. Accogliere Cristiano Giuntoli con freddezza, quasi con distacco, nel nome del ricchissimo passato bianconero ha poco senso. Sembra pazzesco, ma c’è persino chi fa lo schizzinoso rispetto allo scudetto recentemente conquistato dall’ex direttore sportivo del Napoli. Paragonandolo ai nove titoli consecutivi della recente epopea juventina. Per fortuna si tratta di casi isolati, che però rappresentano un segnale di quella presunzione che ha rovinato la mentalità della Signora negli ultimi anni. La Juve può risalire solo con l’umiltà che accompagna il lavoro del nuovo responsabile dell’area tecnica. Quell’umiltà che può essere la pietra angolare di una risalita basata sulla programmazione e non sull’estemporaneità”.
In riferimento al neo direttore sportivo della Juventus, De Paola ha proseguito: “Di Cristiano Giuntoli parlano tutti benissimo. Da Castori che lo ha conosciuto col miracolo Carpi, ai singoli giocatori ed allenatori che hanno lavorato con lui. Meticoloso, metodico, competente, conosce chiunque nell’ambiente e ha rapporti con tutti. Cura ogni dettaglio, dall’altezza dell’erba nei campi di allenamento, all’alimentazione, alle caratteristiche di ogni allenatore. Mettendogli a disposizione i giocatori in grado di realizzare il sistema di gioco più congeniale. Non c’è nessun miracolo dietro le sue scelte. Ma studio e ricerca sul piano tecnico dei giocatori migliori in grado di rendere al massimo in campo. Campione d’Italia dopo essere arrivato tre volte secondo e due volte terzo, il periodo napoletano parla chiaro per Giuntoli“.
Nella seconda parte della disamina, il giornalista ha introdotto il tema del binomio tra Giuntoli e l’allenatore della Juventus. Ecco cosa ha detto: “Ora il dubbio principale sarà verificare la sintonia che si potrà creare con Allegri. Visto che già si parla di giocatori giovani tecnici e veloci come Holm e Hojlund rispetto ai tanti nomi accostati recentemente alla Juve. Altro che esaltarsi per la riconferma di Rabiot. Bisognerà voltare pagina rispetto a campioni consolidati, ma vecchi e con poca ambizione. Sarà questa la vera sfida che anche lo stesso allenatore dovrà accettare nel confronto con il nuovo responsabile tecnico. Giocatori come Vlahović e Chiesa entrati addirittura nella lista degli esuberi o di quelli da cedere per fare cassa. Giuntoli dovrà rimediare anche questi errori. Il primo passo sarà il dialogo tecnico con l’allenatore. Una Juve con il 3-5-2 solleva subito perplessità rispetto a una più classica e storica difesa a quattro. E poi c’è l’ombra ingombrante di Spalletti che si profila all’orizzonte. Sicuri che dopo l’anno sabbatico non si ricomponga proprio alla Juve quel binomio che ha stupito il calcio italiano offrendo spettacolo anche in Europa?”.
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