Intervenuto durante la trasmissione L’Editoriale in onda sulle frequenze di Tmw Radio, Paolo De Paola ha parlato di alcuni temi del weekend di Serie A. Sulla Juventus, più che sul netto successo ai danni dell’Udinese, il giornalista si è concentrato sulle parole a fine gara espresse da Federico Chiesa. Ecco cosa ha detto: “Parto dalle parole di Chiesa che ha spiegato con chiarezza i tempi, anche rispetto al suo allenatore. Questo richiede il calcio moderno, in contraddizione con quanto fatto anche da Allegri. Serve aggressività e Chiesa lo ha detto con una genuinità da applaudire. Non si deve gestire nulla, nessuna gestione nel secondo tempo, non ci si deve fermare neanche sul 3-0. Non bisogna gestire i ritmi, quindi bene il 3-0 ma la squadra dopo un’ora si è fermata e questa discontinuità non va bene”.
Oltre alla Juventus, De Paola ha commentato la prestazioni delle altri big di Serie A. Sul Napoli e sull’Inter ha detto: “Un Osimhen devastante e un buon Napoli che si è tolto di dosso le prime paure dopo 10-15 minuti che si stavano materializzando dopo il rigore del Frosinone. Poi il Napoli si è sciolto e ha mostrato quelle trame di gioco straordinarie, anche se il 50% del potenziale offensivo dipende da quel fantastico giocatore di Osimhen. È stata una buona prima, le paure sono passate perché c’è continuità rispetto al Napoli di Spalletti. All’Inter mi è piaciuto molto Thuram perché rappresenta un centravanti fisico diverso da Lukaku, bravo tecnicamente e bravissimo nel dialogo con Lautaro Martinez. Questa imprevedibilità dell’Inter è importante, perché poi ti ritrovi con un Lautaro protagonista perché servito bene e cercato più volte. Thuram dialoga con tutti, un giocatore che ha fatto bene. Quello che manca ancora è il centrale difensivo che possa sostituire l’assenza di Skriniar, però un’Inter così compatta a centrocampo mi ha convinto, la manovra è fluida senza quelle discontinuità dell’Inter del passato”.
Infine, un giudizio sulla prestazione di Roma e Lazio, fermate rispettivamente da Salernitana e Lecce: “Quello che ancora non ha capito Sarri ed è pazzesco, perché poi è stato anche onesto. È stato molto duro nel postpartita, ma quello che non capisce è che lui lascia sempre degli alibi ai suoi giocatori, e i giocatori si poggiano questi alibi. La partita persa in albergo, il calendario, il mercato aperto, sono tutti alibi che lui fornisce. La Lazio ha perso la partita per questa spocchia e questa presunzione, questa squadra non è in grado di gestire. L’assenza di Milinkovic si fa sentire eccome, solo Immobile a dialogare lì davanti con Luis Alberto è poca roba. Il Lecce è stato devastante, il secondo tempo è stato impressionante ed è la sorpresa di questo campionato. Occhio a questo Lecce, ma dall’altra parte ribadisco il silenzio ma per evitare gli alibi ai giocatori. La Roma ha rischiato di perderla con un gol clamoroso di Candreva, ma adesso il rischio è che la doppietta Belotti possa cancellare il problema attaccante e invece il problema c’è eccome. Belotti è un attaccante di manovra, non è l’attaccante di riferimento di cui ha bisogno la Roma. La Roma è stata lacunosa anche in difesa, con uno Smalling non sempre centrato come visto nel primo gol di Candreva“.
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