Intervistato da Francesca Fagnani nel corso del programma Belve, Antonio Conte ha parlato della Juve: “È sempre stata vista come la squadra da battere e da odiare. Giocare per la Juve non è da tutti, hai tutta Italia contro“. Sull’addio ai bianconeri: “Devo sentire stimoli, deve avere stimoli. L’addio più sofferto è stato quello alla Juventus, dopo 3 anni. Per le piccole cose vedi grandi problemi”.
Sul dito medio ad Agnelli: “Gli ho mostrato il dito medio, è stata una reazione ad una situazione in cui mi si era mancato di rispetto ed educazione. Non mi sono pentito perché non ho sentito pentimento dalla parte opposta. Poi ci siamo chiariti“.
Chiosa finale sul suo futuro: “Roma e Napoli sono due piazze che vorrei vivere per la passione che esprimono. Spero che un domani ci sia la possibilità di fare questa esperienza. Ci deve essere serietà e un progetto che mi dia la possibilità di avere un progetto per vincere. Sogno? Me lo tengo per me, a volte i sogni rimangono solo sogni. I matrimoni si fanno sempre in due, un allenatore magari vuole una cosa per tutta la vita ma non si può”.