A San Siro i bianconeri escono trionfando sui nerazzurri in una vittoria da Juve: è il caso di definirla così. Una squadra brava a compattarsi e a non concedere mai reali pericoli agli avversari, sempre disposta a fare gruppo con abnegazione e spirito di sacrificio. È scritto nel dna bianconero e nelle idee di Max Allegri che ancora una volta si gode un successo di ‘corto muso’. Alla Vecchia Signora basta l’1-0, sfruttando qualità e velocità nelle ripartenze e una difesa avversaria troppo passiva sul tracciante decisivo di Filip Kostic.
La partita la fanno i padroni di casa: lo conferma il 30,8% di possesso palla in favore dei bianconeri, il dato più basso per i bianconeri in una partita di Serie A da quando Opta raccoglie questo dato (2004/05), come riporta il Debrief delle statistiche sul sito ufficiale del club. La supremazia territoriale è stata dei meneghini, con un giro palla sterile alla ricerca di spazi che la Juve ha chiuso con ordine e precisione.
E come tutte le grandi squadre la Juve ha punito alla prima palla gol del match. Sulla ripartenza gestita da Rabiot e Vlahovic, la palla arriva a Kostic che mette in buca ad angolo il gol che vale i tre punti. Primo tiro della gara e gol per i bianconeri. 18 tiri per i nerazzurri contro 7 per la Vecchia Signora ma entrambe hanno calciato 3 volte in porta. Un dato che sottolinea come la supremazia territoriale dei padroni di casa sia stata inconcludente e di quanto la Juve sappia punire appena trova spazio.