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Ieri sera il Chelsea di Tuchel ha impartito una lezione di calcio alla Juventus di Massimiliano Allegri. Sin dai primissimi minuti di gioco i bianconeri non sono sembrati in partita, incapaci di rendersi pericolosi nella metà campo avversaria e fragili, a tratti fragilissimi, in fase difensiva. Il match contro i Blues è stata una vera e propria disfatta, sotto ogni punto di vista. Per intenderci, i due migliori in campo sono stati Szczesny e Bonucci. Se in una partita in cui la difesa ha subito quattro gol il portiere e un difensore centrale sono stati i migliori, immaginate la prestazione del resto della squadra.
A differenza del match di andata, la Juventus non è riuscita ad imporre il proprio gioco, a rallentare i ritmi e a cercare la vittoria di corto muso. Il Chelsea è invece partita a mille, pressando a tutto campo e mandando in difficoltà i bianconeri. Da un punto di vista fisico e dell’intensità la squadra inglese sembrava giocare ad un altro sport. Non a caso i giocatori che sono andati più in difficoltà sono i centrocampisti, Rabiot e Bentancur, decisamente i peggiori in campo. I due mediani bianconeri non sono mai riusciti ad impostare, inserirsi o difendere. In pratica inutili.
A sorprendere è però la pessima prestazione di Federico Chiesa, che nelle pagelle de La Gazzetta dello Sport si becca un sonoro 4 in pagella: “In Italia comanda con l’intensità, qui tutti hanno il suo voltaggio e allora scompare (ma la squadra non lo aiuta)”. L’ex Fiorentina è una delle superstar bianconere, autore del gol vittoria nel match di andata contro i londinesi, ma ieri sera è sembrato un giocatore qualunque. L’arma migliore dell’esterno italiano è la velocità, ma se tutti gli avversari corrano almeno quanto lui (qualcuno anche di più), ecco che Chiesa diventa di colpo uno tra tanti. E’ stata una sconfitta storica, pesante, ma da cui i bianconeri possono e devono trarre un insegnamento e partire più forti prima. Complimenti al Chelsea, che ha meritato di vincere.