Cambiare, sapersi adattare ad ogni situazione come un camaleonte. La Juve che sta costruendo Massimiliano Allegri è questo e molto altro. Una squadra forte, ricca di talento e in grado di sorprendere l’avversario cambiando forma a seconda delle evenienze. 4-3-3, 4-4-2, 3-5-2 e chissà quanti altri moduli: quest’anno la Juve si prepara ad essere una, nessuna e centomila. In quest’ottica un giocatore polivalente come Kostic è stato un acquisto fondamentale, così come potrebbe esserlo Depay, attaccante, seconda punta e all’occorrenza esterno. Ma se da una parte i giocatori sono la base, dall’altra starà a Allegri capire come schierarli in campo.
Per fortuna Max è da sempre un allenatore in grado di capire le situazioni e di effettuare i cambi migliori, soprattutto ora che sono cinque e non più tre. Il primo esempio di questa sua visione c’è stato contro il Sassuolo, quando a metà primo tempo ha cambiato la disposizione tattica dei suoi, sbloccando poco dopo il risultato. “Dopo il cooling break siamo entrati bene – ha commentato al termine del match. Prima non riuscivamo ad avere il comando della partita, poi ho messo Cuadrado alto a sinistra e la partita è cambiata. Stiamo migliorando nelle verticalizzazioni. Nel secondo tempo però abbiamo buttato via un po’ troppe palle in campo aperto. Fare sempre gol è impossibile, ma bisogna arrivare al tiro”.
Un discorso quello fatto durante la pausa a metà primo tempo che ha cambiato l’andamento della partita. A confermarlo ci ha pensato anche Danilo, che ha rivelato: “Ci ha detto di metterci a posto nelle posizioni, visto che eravamo troppo lontani tra i reparti e questo non ci permetteva di uscire bene dalla loro pressione. Abbiamo cambiato e poi con la qualità dei giocatori lá davanti è andata meglio”. Cambiare, non dare punti di riferimento: la Juve si prepara ad essere l’incubo dei suoi avversari.