Juve, Buffon 'al servizio' di Mancini: inizia una nuova avventura

Juve, Buffon ‘al servizio’ di Mancini: inizia una nuova avventura

Buffon e Oliver
Gravina ha dichiarato: "Ora può iniziare il secondo tempo della sua vita nel mondo del calcio". Buffon: "Subito a disposizione"

Queste le parole di Claudio Gravina che già preannunciavano il nuovo ruolo di Gigi Buffon in Nazionale: “Inutile nasconderci, ci stiamo lavorando è un nostro obiettivo, cercheremo di centrarlo, non dipende solo da noi. Faremo di tutto per portarlo a bordo”. Promessa mantenuta: È un grande giorno per la Nazionale italiana, perché Gigi torna a casa. Buffon è un’icona del nostro calcio e una persona speciale“. Queste le dichiarazione del numero 1 della Federcalcio che ha poi aggiunto: “La sua passione, il suo carisma e la sua professionalità saranno determinanti per scrivere una nuova pagina entusiasmante di questo straordinario racconto d’amore che è la maglia Azzurra. Sono personalmente molto soddisfatto perché riportarlo nel Club Italia, coinvolgerlo nel nostro progetto, era un mio obiettivo da diverso tempo.  In lui vedo le qualità di un dirigente di alto profilo e in Figc può iniziare il secondo tempo della sua vita nel mondo del calcio. L’augurio che gli rivolgo è di viverlo con le stesse soddisfazioni che hanno costellato la sua carriera da calciatore”. 

L’ex numero uno bianconero non ha perso tempo: all’indomani dall’addio al calcio giocato, diventerà il nuovo capo delegazione della Nazionale azzurra di Roberto Mancini, un ruolo di primo piano nella Nazionale italiana, con cui è sceso in campo 176 volte, come ricorda la Gazzetta dello Sport.

Buffon prenderà in pratica il posto di Gianluca Vialli. Queste le prime parole dell’ormai ex portiere sul sito ufficiale della Figc: “Torno in Nazionale perché quel bambino che trent’anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. Fin dal primo contatto di questi ultimi giorni con il Presidente Gravina e poi con Mauro Vladovich avevo già deciso di dire di sì, ma abbiamo dovuto verificare alcuni aspetti tecnici; la Nazionale viene prima di tutto e niente mi avrebbe impedito di tornare a casa. Mi metterò subito a disposizione di Roberto Mancini e del gruppo, entrando in punta di piedi. Ho sempre pensato che in Nazionale non contano le medaglie che hai sul petto, ma l’impegno, il sacrificio e la disponibilità verso i compagni e lo staff che sei disposto a mettere”.

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