Arnautovic: "Juve? Qualcuno pensa sia impossibile. Io dico che forse..."

Arnautovic: “Juve? Qualcuno pensa sia impossibile. Io dico che forse…”

Marko Arnautovic
Intervistato da Il Corriere dello Sport, Marko Arnautovic ha parlato della Juve, prossima avversaria del suo Bologna
Intervistato da Il Corriere dello Sport, Marko Arnautovic ha parlato del prossimo match del suo Bologna: “Adesso c’è la Juventus. Qualcuno pensa: è fortissima, non ce la facciamo. No, devi pensare che anche quelli sono esseri umani, e che si gioca undici contro undici. Devi pensare che puoi prendere punti. Ma con il giusto equilibrio. Una volta, sette o otto anni fa, in nazionale, giocammo contro una squadra, non ricordo nemmeno quale, e dissi in conferenza stampa: “Vinciamo. Sono sicuro. Siamo più forti”. Perdemmo. Da quel momento non l’ho mai più detto”.
Su Mihajlovic ha aggiunto: Facciamo tutto per lui. E questo rafforza l’energia. Anche dopo tante partite, anche con la stanchezza addosso. Ho parlato tante volte con lui. Ma io non ho mai detto niente, ho solo ascoltato. Quando parla Sinisa ascoltano tutti, noi lo guardiamo in faccia. Sai che non sta affrontando una cosa facile, ma lui ti fa vedere che è ancora positivo, che ha molta energia, ragazzi dai, dai, ne vengo fuori, non vi preoccupate. Dobbiamo essere undici Sinisa in campo. Anzi, non undici: ventidue. Tutto lo stadio”.

Chiosa finale sul suo passato: L’Arnautovic dell’Inter e quello di oggi sono diversi, è un altro mondo. Mi hanno cambiato tante cose: le mie figlie, la mia famiglia, mia moglie. Mia moglie ha lavorato tanto con me. All’inizio della nostra storia avevo la testa di un bambino, volevo uscire, stare con gli amici, con mio fratello. Lei diceva sempre: “Marko devi cambiare, cambiare, cambiare”. Lo diceva in maniera positiva. È difficile da spiegare, ma a diciannove anni io non potevo essere dove sono adesso, qui, in una sala stampa, con voi, così. Pensavo che a me non mi frega un cazzo di chi siete voi. No. Adesso ho molto rispetto di tutti. Tu fai al cento per cento il tuo lavoro, e ho molto rispetto per questa cosa”. 

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