Intervistato da RadioBiancoNera, l’ex Juve Bernardeschi ha parato della sua carriera: “Nasco da numero dieci, questo mi sarebbe piaciuto essere alla Juventus. Per mille cose non è potuto accadere, per dinamiche non mie, ma legate alla squadra e agli allenatori. Visto che ho molto fisico e tecnica, allora sono stato utilizzato in ruoli non propriamente miei. Quello di cui non mi sono mai pentito, anche andando contro me stesso, è stato di non impuntarmi nell’individualità, dando sempre il 100% per il gruppo. A Firenze avevo la dieci sulle spalle, le vicissitudini del calcio ti portano all’adattamento alle differenti situazioni”.
Sugli allenatori avuti: “Il migliore è stato Allegri. Il primo impatto è stato molto positivo nel mio passaggio dalla viola al bianconero. Allegri è un allenatore pratico e vincente. Queste due parole racchiudono Allegri. Se una squadra gioca bene senza vincere, i tifosi non vanno in piazza a festeggiare. Bisogna guardare al livello della squadra, alle caratteristiche dei giocatori. Se non hai un centrocampo di palleggiatori, giocare bene a calcio diventa difficile”.
Chiosa finale sul suo futuro nel mondo del calcio: “Mi piacerebbe fare l’allenatore. È un’idea che voglio lasciare aperta. Quello che vorrei fare maggiormente è trasmettere ai ragazzi giovani il percorso per diventare calciatore“.