Intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, Antonio Barillà ha commentato la rottura tra la Juventus e Leonardo Bonucci. Ecco cosa ha detto: “Non è un fulmine a ciel sereno. Al di là dei metodi, sui quali si potrà commentare solo conoscendo tutti i retroscena, che Bonucci non rientrasse più nei piani e che in una società che sta cercando di appianare il monte ingaggi e sta cercando di ringiovanirsi, credo che fosse prevedibile. Sul modo c’è da discutere, ma a volte è necessario. Spesso capita che i giocatori fatichino a prendere atto che sono sul viale del tramonto. Giuntoli non è l’artefice ma ha è una decisione presa già dalla società, ma su addii eccellenti al Napoli ha costruito il successo dell’anno scorso. Non credo che abbia voluto fare un dispetto a un calciatore sempre rispettato per quanto ha dato”.
Barillà su Allegri
Il giornalista ha parlato della stagione che si aspetta dalla Juventus. Un annata che sarà con ogni probabilità crocevia della seconda vita bianconera di Massimiliano Allegri: “E’ un anno chiave. Dopo due anni senza vittorie, è chiaro che sia chiave. Non è un banco di prova la parola giusta, è un segno di svolta. Quando si giudica Allegri, riconoscendo anche i suoi errori, sottolineo che ha spostato un progetto di rinascita economica e di sostenibilità. Lui ha rinunciato a Ronaldo e ad altri elementi per puntare sui giovani. Il cammino di Allegri va valutato anche per questo. Ma con due anni senza vittorie è giusto che anche lui si ritenga sotto esame come tutti, per dare continuità a un progetto di rinascita”.
Sui punti fermi della Juventus
Infine, Barillà ha risposto alla domanda sui chi la Juventus potrà maggiormente fare affidamento a livello carismatico nella stagione che verrà. Con la fuoriuscita di Bonucci, la posizione instabile di Paul Pogba e i pezzi pregiati in vetrina di mercato, il giornalista ha indicato prima di tutti il nuovo capitano. Ecco cosa ha detto: “Uno è Danilo, leader straordinario e in un momento di rinascita essere un riferimento. E poi Rabiot, tenerlo è stato un capolavoro assoluto. E’ cresciuto anche come leadership è potrà essere fondamentale per una Juve che deve fare meglio dello scorso anno”.