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A poco più di 24 ore dalla super sfida dell’Allianz Stadium contro la Roma, in casa Juventus si sentono ancora gli strascichi del pareggio a reti bianche con la Sampdoria. Nell’occhio del ciclone non tanto il risultato, anche se ci si aspettava decisamente una vittoria, quanto più che altro la totale assenza di gioco. La Vecchia Signora è apparsa priva di idee e Dusan Vlahovic isolatissimo là davanti. Non stupisce che in tutta la partita il centravanti serbo abbia toccato appena 8 palloni.
A onor della cronaca vanno ricordate le pesanti assenze di Pogba e Di Maria. Proprio loro! I grandi colpi che avrebbero dovuto dare una sterzata alla nuova stagione bianconera. Ma non può costituire un alibi quello degli infortuni. Lo scorso anno la Juve non ha messo in bacheca nemmeno un trofeo, non accadeva da tanto tempo. In società forse qualcuno sta rimpiangendo la scelta di Allegri sulla panchina, scelta fortemente caldeggiata da Agnelli. Anche fra i tifosi ci sono sia i detrattori, piuttosto feroci, che chi ha ancora fiducia nel tecnico livornese. Gianni Balzarini rivela il malcontento del club piemontese e analizza i motivi di un Allegri non più così considerato dalla parti della Continassa e dal pubblico juventino<<<
Il noto giornalista sul proprio canale Youtube spiega: “Dopo il pareggio di Genova, il malcontento era non solo fra i tifosi, ma pure all’interno della società. Quel risultato non è piaciuto a nessuno”.
Balzarini sottolinea che anche le dichiarazioni di Max nel post partita non sono state esattamente esemplari: “Quelle parole sul fatto che andare all’indietro non va bene. Il riprendere Miretti in maniera piuttosto dura e l’affermazione che prima di insegnare gli schemi e le tattiche bisogna insegnare ai ragazzi di giocare al calcio con semplicità. Si è creato uno scontro fra due filosofie. Da un’altra parte si privilegerebbe la tattica e non si direbbe al calciatore di non correre all’indietro. Con Allegri si punta su questi aspetti, ma sul punto di vista degli schemi si lavora di meno. Chi ha ragione? Chi fa l’uno e l’altro. Conosco Allegri da una vita, ma ammetto che è rimasto ad una concezione dei 5 anni precedenti, ma aveva una squadra diversa. Lui è un bravissimo gestore di grandi personalità. Ti insegna come fare un passaggio, come stoppare una palla. Non ha mai accettato di insegnare il gioco corale”. Ma tornando al mercato, dopo Milik e Paredes arriva qualcun altro? Nedved ha un sogno<<<
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