Serie A, Speranza e Vezzali confermano: dal 1 marzo stadi al 75%

Serie A, Speranza e Vezzali confermano: dal 1 marzo stadi al 75%

Il ministro della Salute Speranza e la sottosegretaria allo Sport Vezzali in una nota hanno comunicato novità importanti

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Da ormai due anni il Covid è entrato nelle nostre vite modificandole in maniera radicale. Mascherine e tamponi sono parole all’ordine del giorno e tutti ormai ci atteggiamo ad esperti in virologia. Il virus ha modificato tutto, anche il mondo del calcio, che non vede la normalità dal 29 febbraio 2020, ultima partita con gli stadi completamente aperti. Da quel giorno chiusure, limite di ingressi e alla capienza. Al momento in Serie A gli stadi sono aperti al 50%, ma i club lavorano per aumentare la capienza. Non solo perchè il calcio senza pubblico è un altro sport, ma soprattutto perchè i danni economici della chiusura degli stadi si fanno sentire sempre di più.

Ieri il ministro della Salute Speranza e la sottosegretaria allo Sport Vezzali hanno comunicato una nota congiunta che fa tornare fa ben sperare: Si lavora ad un primo allargamento, a partire dal 1° marzo, che porterà al 75% ed al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto ed al chiuso. Per poi proseguire con riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il trend di calo”. La curva dei contagi è in calo e per fine marzo si spera tutto possa tornare lentamente alla normalità, compresi gli stadi al 100%.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport il virologo Massimo Ciccozzi ha esclamato: «Direi che i tempi ci sono. Me l’avesse chiesto un po’ di tempo fa avrei risposto “non so”, perché non mi aspettavo che la curva dei contagi potesse scendere così rapidamente. Invece le condizioni per riaprire gli stadi ci sono tutte e stavolta posso dire di essere totalmente d’accordo con Speranza. Raccomandazioni? Inutile parlare dei vaccini, che sono la prima cosa da fare, visto che i tifosi continueranno a poter entrare solo con il green pass rafforzato. Quello che raccomando è invece un attento uso delle mascherine che spero rimangano obbligatorie anche quando verrà tolto questo vincolo per gli spazi all’aperto. Sono davvero la protezione migliore dal virus. Ciò che conta comunque è iniziare ad allentare: i dati a questo punto ce lo consentono».

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