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Il centrocampo bianconero è un reparto spesso in difficoltà, pieno di giocatori che stanno deludendo. Intervenuto sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, Alfredo Pedullà ha parlato del trasferimento di Arthur alla Juventus: “Arthur è una bella pratica da esaminare: non ci riferiamo alla plusvalenza, la seconda nella storia della Juve dopo Pogba, ma al rendimento assolutamente inadeguato. Il centrocampo è il reparto più complicato che ci sia, esiste la necessità di interventi giusti e dettagliati che vadano oltre le opportunità di dare respiro al bilancio. Arthur è stato fin qui un’incompiuta, ha avuto il potere di ingolfare il traffico in mezzo, situazione che creerà problemi al capitolo cessioni.
A 25 anni ci sono i presupposti per un giudizio completo. Nel caso del brasiliano funziona così: le doti tecniche non si discutono, i piedi sono buoni, ma in Europa non incide come era accaduto con il Gremio. I più maliziosi sono pronti a ricamare aggiungendo l’asso di briscola: se incidesse, il Barcellona non se ne sarebbe sbarazzato facilmente. All’obiezione “ma ha preso in cambio Pjanic” dobbiamo aggiungere che il bosniaco era reduce dalla peggiore stagione con la Juve. E che in Catalogna ha fatto peggio, quindi arriviamo alla seguente conclusione: in nome della plusvalenza c’è stata miopia sulle valutazioni tecniche. Arthur è banale nelle sue giocate, verticalizza poco, fisicamente non è un’aquila e spesso resta ai box per infortunio. Insomma, un mezzo disastro.
A questo si aggiunge all’involuzione di Bentancur e alla discontinuità di Rabiot, senza dimenticare il quiz Ramsey esistente da almeno un anno. La Juve non ha il partner migliore per Locatelli, è già gravissimo dirlo. Fino a quando le società non capiranno che il mercato va fatto utilizzando le misure del sarto (leggi allenatore) che hanno, sarà sempre un problema. Domanda semplice semplice: quali sarebbero gli estimatori di Arthur se finisse sul mercato?”.