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Sul proprio sito ufficiale la Juventus ha voluto ricordare la figura di Roberto Anzolin. Ecco le parole del club bianconero: “I visitatori dello Juventus Museum possono ammirare da alcuni giorni la maglia di Roberto Anzolin, il portiere che ha segnato un decennio con il suo stile rigoroso e la sua grande continuità.
Nel dicembre del 1963, nel primo anno della ripresa delle pubblicazioni, Hurrà Juventus dedica un servizio al numero 1 bianconero. «Possiede doti atletiche di primo ordine, imbattibile sui palloni scagliati da mezza distanza e sibilanti a mezza altezza, anche se qualche volta è stato colto impreparato su tiri da lontano». La presentazione tecnica si sposa a una lettura psicologica sulla responsabilità che spetta a chi difende la porta in un club così importante. «Scattante, con un buon temperamento, sotto la prova del fuoco, non trema: in allenamento si vede il miglior Anzolin. Durante la gara soffre della inattività prolungata. Anzolin, se riuscirà a vincere questo complesso di natura nervosa, ha ancora davanti a sé una luminosa carriera».
Un portiere non appariscente, che ha sempre preferito il piazzamento all’intervento spettacolare. A fine carriera, nel 1976, ancora Hurrà Juventus rievocherà la sua figura definendolo così: «Anzolin non si vede molto, ha stile ma non è un esibizionista, ha classe, ma preferisce l’essenzialità al volo plastico». Qui lo si vede impegnato in una coraggiosa uscita durante uno Juventus-Milan giocato allo stadio Comunale. A tal proposito, lui ha sempre ringraziato il tecnico Heriberto Herrera «Riuscì a potenziarmi con i suoi allenamenti, mi migliorò anche nelle mischie e nelle uscite. Gli debbo molto».
I 3 anni che vanno dal 1964 al 1967 sono i più belli per Anzolin. Titolare inamovibile – salta una sola gara di campionato -, mette la firma nei due successi che impreziosiscono la sua carriera: la Coppa Italia nel 1965 e lo scudetto due stagioni dopo. Nella foto lo vediamo impegnato nel derby d’andata del 1964-65, un trionfo bianconero con il risultato di 3-0.
“Eccezionale regolarità”, questa frase esprime in estrema sintesi cosa sia stato Roberto Anzolin negli anni ’60 trascorsi in bianconero. Dove vi è scritto «regolarità», si può leggere affidabilità: solo così si possono garantire tante prestazioni messe in fila, fino a collezionarne 310″. (Juventus.com)
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