Il calciomercato è da sempre l’occasione per migliorare le rose e spesso anche per sognare. Grandi acquisti, nomi incredibili e enormi delusioni: il bello del calcio è anche questo. Ma in una sessione di mercato senza possibilità di spesa e caratterizzato da enormi problemi societari, in casa Juve questo gennaio è finito ancor prima di cominciare.
L’inizio della fine è stato a fine novembre, quando il presidente Agnelli e tutto il cda ha rassegnato le dimissioni. La punta di un iceberg gigantesco che ha portato alla penalizzazione in classifica di 15 punti. La Juve nel giro di 2 mesi ha cambiato completamente la dirigenza e ha visto dimezzare i propri punti. Una situazione gravissima che non ha potuto che avere ripercussioni anche in sede di mercato.
Con i conti in rosso e una dirigenza completamente nuova, i bianconeri non hanno fatto mercato in entrata. Gli unici “acquisti”, se così si possono definire, sono stati i recuperi degli infortunati Chiesa, Pogba e Vlahovic. Per il resto la squadra è rimasta esattamente la stessa, pregi e difetti compresi. L’unica differenza è stato l’addio di Weston McKennie, volato in Inghilterra per iniziare una nuova avventura con il Leeds. Il mercato invernale più triste della storia del club.