Il primo 12 di marzo saranno 100 anni dalla nascita di Gianni Agnelli, l’indimenticato “Avvocato” che ha contribuito a rendere grande nel mondo la Juventus, sua squadra del cuore. John Elkann, intervistato ai microfoni de La Stampa, ha rilasciato un’intervista in ricordo del nonno:
“Paura del Covid? No, assolutamente. Sono convinto che non avrebbe avuto paura del Covid. Avrebbe esercitato la massima attenzione, questo sì, nei confronti del virus e delle sue conseguenze. Ma soprattutto avrebbe cercato di aiutare chi è nel bisogno, e avrebbe incoraggiato a usare l’ingegnosità per trovare soluzioni. Sarebbe stato felice di ricevere questo vaccino realizzato a tempo di record: un atto di fiducia in uno straordinario risultato della ricerca e della cooperazione internazionale. Avrebbe ragionato sulle strategie necessarie a vincere la paura e l’incertezza.
Ci avrebbe sollecitato ad usare al meglio la tecnologia e ad affrontare la sfida ambientale. Ci avrebbe stimolato a trovare soluzioni creative e credibili. Soprattutto: avrebbe puntato molto sui giovani. Intuì e disse prima degli altri che nel mondo dell’auto sarebbero rimasti sei o sette grandi player globali. Oggi, con Stellantis, siamo uno di questi player. È un traguardo importante – dice il presidente Elkann – ma è un punto di partenza, sicuramente non di arrivo.
Infine, non potevano mancare due parole proprio sulla formazione bianconera: “La Juve è il grande amore di tutta la nostra famiglia. Siamo gli unici, nel mondo, ad aver mantenuto un rapporto così forte e longevo con un club sportivo. Sarebbe stato fiero e felice di vivere l’ultimo decennio: 9 scudetti consecutivi, quasi il doppio dei 5 che lui visse da bambino negli Anni ’30. Avrebbe sposato la scelta coraggiosa di mio cugino Andrea: dopo un decennio così ricco di grandi successi, puntare su un allenatore e una squadra giovani per costruire il futuro”.[fncvideo id=657976 autoplay=true]